SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “Inclusione Persone Fragili in AFRICA – 2024”

 

TITOLO DEL PROGETTO: TURI KUMWE – INSIEME POSSIAMO

 

 

SETTORE E AREA DI INTERVENTO:

Il presente progetto prevede un intervento rivolto a minori, con disabilità e non, che vivono in condizioni di vulnerabilità nella provincia di Kigali, nei dintorni della Capitale e nei villaggi rurali delle province limitrofe, in Rwanda.

Le azioni progettuali sono volte a implementare le attività di assistenza, animazione e cura a favore dei minori, anche con disabilità, integrando i servizi routinari delle strutture di accoglienza.

 

DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi

 

CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA:

DISTRETTO DI GASABO

La località di Ndera, dove si trova la sede operativa di Anymore Onlus, è il capoluogo del distretto di Gasabo, si trova a circa 15 km dal centro della capitale, nelle vicinanze dell’aeroporto. Si tratta di un villaggio piuttosto popolato e mediamente urbanizzato. Non sempre le strade sono asfaltate, ma non è comunque difficile da raggiungere. La popolazione locale vive soprattutto di agricoltura, praticata nei campi circostanti, e piccoli commerci. Qui è presente un centro diurno per bambini e ragazzi con deficit intellettuali che al momento offre assistenza a più di 80 minori della zona.

 

DISTRETTO DI KICUKIRO

Il distretto di Kicukiro nell’area urbana della capitale Kigali è una località urbanizzata e densamente popolata, non lontana dal centro della capitale in cui sono presenti scuole, uffici, attività commerciali e abitazioni di tipo residenziale.

Situato nel distretto di Kicukiro, Gatenga è uno dei quartieri più popolati e tra i più poveri ed è uno snodo importante di passaggio per raggiungere varie zone importanti della città. Attualmente tutto il sobborgo sta subendo una forte trasformazione dal momento che la vecchia zona industriale situata a Gatenga sta per essere spostata verso Nyamata. Adiacente si trova la dogana, l’ambulatorio che fa i vaccini per tutto il paese e l’area expo dove si svolgono numerose fiere ed eventi. Il principale collettore aggregativo di questa parte della città è l’oratorio Don Bosco dei Padri Salesiani che operano in Rwanda. La struttura è parecchio grande e offre al suo interno la possibilità di praticare diversi sport e discipline, ospitando migliaia di ragazzi del quartiere. I giovani che frequentano l’oratorio sono principalmente bambini e adolescenti con situazioni economico-sociali disagiate, alcuni vengono da contesti molto umili e vivono soli senza genitori.

 

KARENGE

Karenge è un villaggio rurale situato nel distretto di Rwamagana a circa 40 km dal centro di Kigali, nella Provincia Orientale. La maggior parte della popolazione è formata da giovani, orfani, vedove che rappresentano sia i gruppi più vulnerabili, sia i gruppi più in difficoltà a fronteggiare le problematiche legate all’accesso sanitario, alla disoccupazione, alla disgregazione familiare e all’accesso scolastico. Proprio per quanto concerne la scuola, nelle zone rurali il tasso di abbandono è molto elevato. Gran parte degli studenti devono farsi carico dei fratelli più piccoli perché orfani e svolgere mansioni pesanti e coltivare la terra per mangiare. Nel villaggio è presente un grande centro pastorale delle Suore Oblate Di Cristo che si prendono cura delle ragazze madri e dei loro figli. Il centro prepara e distribuisce giornalmente pasti caldi a piccoli studenti, molti dei quali figli di ragazze madri, oltre ad avere attivato alcuni progetti: una sartoria, un panificio ed un laboratorio artigianale di manufatti tipici del luogo per ridare dignità alle famiglie del villaggio.

 

CRITICITÀ RILEVATE E ASPETTI DA INNOVARE:

  • La richiesta di servizi di supporto e assistenza eccede l’offerta

Il Rwanda del dopo genocidio ha portato con sé pesanti contraccolpi psicologici andando a peggiorare la condizione di salute di moltissimi e i traumi fisici e psicologici, poi, hanno fatto il resto, incidendo pesantemente anche sul fenomeno della disabilità. Oggi le persone con bisogni educativi speciali in Ruanda stentano ad essere considerate di pari grado e vengono emarginate dalla famiglia perché rappresentano un costo importante. Viene da sé che l’importanza delle poche strutture specializzate diventa fondamentale per fornire prestazioni sanitarie e sociali. I più vulnerabili sono i minori con disabilità della fascia di età che va dai sei anni in su. Negli ultimi anni si è registrato un aumento del numero di ragazzi con patologie neurologiche, per tali motivi, i due più importanti ambiti di intervento sono la riabilitazione fisica, sociale e professionale dei giovani con disabilità e l’avvio di processi per la presa in carico del minore con patologie neurologiche.

Bisogni e aspetti da innovare: Nei contesti di realizzazione del progetto, risulta urgente implementare le attività di assistenza e cura a favore dei minori, integrando i servizi routinari delle strutture di accoglienza.

 

  • Carenza di spazi e metodologie attraverso cui i minori anche con disabilità, possano esprimersi e potenziare le proprie competenze creative

 L’educazione nelle strutture scolastiche del paese si basa su una metodologia di apprendimento conformistica e ripetitiva, non creativa, con assenza di momenti e spazi preposti a sviluppare competenze critiche e creative di elaborazione del pensiero, e assenza di metodologie adatte a rispondere ai bisogni dei bambini con necessità speciali. Un’educazione di tipo conformativo, la bassa preparazione degli insegnanti, la mancanza di metodologie e strumenti, la estrema numerosità delle classi, sono tutti fattori che vanno a incidere sullo sviluppo di competenze del bambino anche con disabilità.

Ai bambini manca la possibilità di esprimersi, di mettersi in gioco e di sperimentare la propria creatività e fantasia; non ci sono spazi per i bambini in cui stimolare la curiosità, conoscere metodi alternativi come la musica, la danza e il teatro, e di promuovere competenze sociali e personali.

bisogni e aspetti da innovare: l’eterogeneità delle età dei ragazzi e delle ragazze ospitate nelle varie strutture rende più difficile la convivenza e non facilita l’attuazione di attività ricreative e sportive per tutto il gruppo. Gli spazi a disposizione non risultano adeguati alle esigenze e, avendo poche opportunità per uscire dalla casa e coltivare hobby e sport, è molto forte il bisogno e la richiesta – sia dei ragazzi che degli operatori – di incrementare le attività ricreative, ludiche e sportive, oltre naturalmente al sostegno scolastico.

 

  • Bassa qualità dell’offerta scolastica

Il Rwanda ha ottenuto importanti progressi nel garantire l’acceso universale all’educazione primaria, raggiungendo un tasso d’iscrizione del 98.3% (MINEDUC, 2018). Un altro aspetto positivo è la crescente attenzione rivolta verso l’inclusione di bambini e giovani più fragili, in particolar modo per quanto riguarda i minori con disabilità: il Governo ha sviluppato una guida nazionale all’inclusione scolastica che permetta alle scuole di attuare un modello che incorpori l’inclusione educativa come tema trasversale del curriculum scolastico. Purtroppo il tasso di iscrizione dei minori con disabilità è ancora basso e sono numerose le barriere per una loro effettiva inclusione nel sistema scolastico ruandese.

Bisogni e aspetti da innovare: per quanto riguarda apprendimento e qualità d’insegnamento, i livelli sono ancora molto bassi e indicano la necessità di un forte intervento per migliorare la qualità dell’educazione nel Paese. L’Education Sector Strategic Plan (2018-2024) portato avanti dal Governo ruandese col fine di garantire il raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 4 (Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti), tra le altre cose, centra la sua azione nell’incrementare l’accesso ai programmi educativi, specialmente per quanto riguarda l’iscrizione alla pre-primaria e nel fornire pari opportunità a tutti i bambini e giovani del Rwanda.

 

ENTI DI ACCOGLIENZA:

Anymore Onlus è da anni presente nel territorio e collabora con le istituzioni e gli enti locali che offrono servizi di supporto ed assistenza. Purtroppo, la carenza di strutture e personale, sia in termini quantitativi che qualitativi, non permette a tutti gli enti attivi sul territorio di soddisfare le richieste di una popolazione costantemente minacciata dalla povertà e dalla negazione dei propri diritti.

Attualmente nelle aree di intervento del progetto sono presenti:

 

A Kigali

  • Arcidiocesi di Kigali eretta il 10 aprile 1976 con la bolla CumVenerabiles di papa Paolo VI, ricavandone il territorio dall’arcidiocesi di Kabgayi, che contestualmente è stata trasformata in diocesi ed è divenuta suffraganea di Kigali. La collaborazione con l’Arcidiocesi si realizza attraverso attività operativa con le parrocchie di Munyana, Ndera e Remera.
  • La Home of Hope delle Sister of Mother Teresa of Calcutta, una struttura di accoglienza per bambini, madri, anziani, persone con disabilità ed ex prostitute. La struttura comprende diversi stabili adibiti a diversi usi: casa delle suore, asilo, centro accoglienza poveri, laboratori per ragazze, dormitori per anziani e disabili, cucine, laboratorio per disabili, lavatoio, orti, chiesa, area giochi per i bambini, mensa popolare, aree adibite al taglio legna e ai lavori di artigianato.

A Ndera

  • L’Istituto “Petit Séminaire Saint Vincent de Paul”, fondato nel 1976, ha come obiettivo quello di preparare futuri candidati al Sacerdozio e accoglie 250 ragazzi dai 12 ai 18 anni. Tra le sue mission: dispensare ai giovani ragazzi una formazione umanistica, spirituale e intellettuale e formare laici preparati nel campo ecclesiastico, politico, socio-economico e professionale. Nell’ambito del progetto “Fair Play Rugby” gestisce una struttura da gioco e per attività sportive. Gli utenti del progetto sono principalmente bambini e adolescenti con situazioni economico-sociali disagiate.
  • L’Istituto Scolastico “ S. Ndera” è una scuola statale governativa che accoglie circa 800 ragazzi/e dai 7 ai 18 anni. Mission: educazione e formazione scolastica.
  • Centro Diurno Humura HVP – GATAGARA per bambini e ragazzi con disabilità e deficit intellettuali: l’obiettivo generale del Centro Diurno Humura HVP – GATAGARA è quello di migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi con deficit mentali. Il centro cerca di aiutare i bambini e i giovani ad integrarsi nelle loro famiglie e nella comunità. In particolare, l’ambiente diurno in cui sono inseriti supporta l’obbiettivo di far socializzare i bambini e di guidare i genitori ad una migliore comprensione e accettazione della disabilità dei figli, supportandoli nell’educazione con bisogni speciali. Nel giardino ci sono strutture per le ulteriori attività portate avanti nel centro: la stanza per archivio documenti e riunioni, la struttura dedicata ad attività come cucito, fabbricazione collanine, fabbricazione sapone, il capannone della musica con una batteria, microfono e tamburi.

A Kicukiro/Gatenga

  • Il Centro dei Giovani di Gatenga (Centre des Jeunes de Gatenga) gestito dai Padri Missionari Salesiani, è attivo dal 1986. In linea con la tradizione Salesiana, il Centro prevede non solo la gestione di un orfanotrofio, ma anche la promozione di attività di socializzazione, di animazione e di formazione scolastica e professionale che coinvolgono ogni giorno ragazze e ragazzi del quartiere e delle zone limitrofe (circa 1200). Il Centro rappresenta, inoltre, un importante punto di riferimento per la pratica sportiva dei giovani.
  • I 1000 Hills Rugby, supportano attività sportive per minori svantaggiati o abbandonati dalle famiglie nell’area di Gatenga. Progetto che mira alla conoscenza, all’opportunità e allo sviluppo dell’essere umano attraverso lo sport. Centrali sono i valori dello sport, di conseguenza le attività portate avanti sono tutte volte alla promozione dell’inclusione sociale e della crescita nel rispetto dei diritti attraverso lo sport.

A Masaka

  • La Casa Famiglia “Holy Family” gestisce la casa fattoria ubicata nel medesimo villaggio rurale al fine di dare autonomia ai ragazzi più grandi e dare loro l’opportunità di auto gestirsi e sostenersi attivando dei piccoli progetti di microcredito nell’ambito dell’agricoltura e della pastorizia.

A Karenge

  • Dal 2002 le Suore Oblate di Cristo sono attive in Rwanda dove gestiscono tre case di accoglienza: Casa di Kicukiro, Casa di Karenge, Istituto di Karenge. Giornalmente le suore preparano e distribuiscono 120 pasti caldi a piccoli studenti, molti dei quali figli delle ragazze madri, ed hanno attivato alcuni progetti per ridare dignità alle donne e ai loro figli: hanno affittato circa 200 casette a Karenge per ospitare le ragazze madri dell’area e dato l’avvio ad una sartoria sociale, un panificio per ragazzi orfani, ed un laboratorio di artigianato locale.

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

 L’obiettivo del progetto è quello di favorire l’integrazione sociale ed educativa di 960 minori, anche con disabilità, accolti nelle scuole e nelle strutture residenziali nella Provincia di Kigali, nei dintorni della Capitale e nei villaggi rurali delle province limitrofe, potenziando e qualificando i servizi già presenti nelle sedi.

Le azioni progettuali sono volte a:

  • implementare attività di supporto e cura e interventi socio-educativi promuovendo l’inclusione sociale dei minori anche con disabilità.
  • creare spazi in cui i bambini possano ricevere un’educazione basata su un apprendimento ragionato e non mnemonico, in cui possano sperimentarsi ed essere stimolati.
  • realizzare attività di sostegno scolastico e di programmi educativi di qualità, per fornire un’educazione equa e inclusiva e un’opportunità di apprendimento.

 RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

AZIONE 1: SOSTEGNO E ASSISTENZA A MINORI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

ATTIVITÀ

  • Supporto alle strutture: agli operatori nella gestione quotidiana delle strutture residenziali e nell’assistenza dei bambini delle scuole dell’infanzia e nella cura e assistenza dei minori;
  • Corsi formativi e ricreativi: supporto nella gestione di spazi e momenti ricreativi, formazione dei gruppi di attività, accoglienza e gestione dei bambini, cura e preparazione degli spazi e dei materiali, organizzazione di momenti ludici ricreativi
  • Supporto nella realizzazione di attività specifiche per i bambini e i ragazzi con disabilità: reperimento materiali e supporti per le attività laboratoriali e le attività manuali e di piccolo artigianato; supporto nell’organizzazione e realizzazione di tornei sportivi/spettacoli

AZIONE 2: INTERVENTI EDUCATIVI, LUDICO RICREATIVI E SOCIALIZZANTI A MINORI ANCHE CON DISABILITÀ

ATTIVITÀ

  • Realizzazione di laboratori sportivi e ludici: laboratori per la promozione del “diritto al gioco e allo sport”: formazione all’attività motoria di base [5-10 anni] e rudimenti tecnici discipline sportive (calcio, pallavolo, basket, atletica, hockey, rugby) per i più grandi
  • Preparazione e realizzazione di laboratori espressivi e creativi (teatro, musica, danza, attività manuali…): attività volte a favorire lo sviluppo dell’area socio-affettivo-relazionale (autostima, rapporto con i compagni e con gli adulti, rispetto delle regole, rispetto della collaborazione, partecipazione, autocontrollo, capacità emozionale).
  • Supporto e gestione di attività esterne per gli utenti delle strutture residenziali: supporto nell’organizzazione e realizzazione di gite e visite culturali.

AZIONE 3: RINFORZO E INSERIMENTO SCOLASTICO A MINORI IN SITUAZIONE DI FRAGILITÀ E CON DISABILITÀ

ATTIVITÀ

  • Organizzazione di classi di studio mirate al recupero delle carenze scolastiche: doposcuola per i minori più fragili anche con disabilità;
  • Elaborazione di percorsi individuali sulla base dei bisogni individuati nei colloqui con gli insegnanti delle scuole di riferimento
  • Supporto nella preparazione di lezioni di lingua e di alfabetizzazione informatica
  • Supporto agli insegnanti durante lo svolgimento delle lezioni nelle scuole (gestione aula, preparazione materiali, sostegno ai ragazzi con difficoltà di apprendimento,
  • Laboratori didattici extra-curriculari: supporto nella realizzazione di attività innovative ludico- educative che stimolino l’apprendimento;
  • Attività pedagogiche specifiche per i bambini e i ragazzi con disabilità: supporto nella realizzazione di attività pedagogiche specifiche per i bambini e i ragazzi con particolari necessità come esercizi per migliorare l’area della comunicazione e linguistica, sviluppo neuro-psicologico, comprensione verbale e non verbale;
  • Supporto relazioni ed interscambi con i partner: supporto nella redazione di relazioni e report periodici; Realizzazione documentazione fotografica e audio/video

SEDI DI SVOLGIMENTO:

 Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Anymore Onlus

Via Giacomo Venezian, Messina

153034

5

 

Sedi di attuazione del progetto all’estero

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Amahoro House – Rwanda

Gasabo District – Ndera Kigali – Rwanda snc

153031

5

POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’:

Gli operatori volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dal partner locale in forma di comunità di convivenza, arredata nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio e, all’interno delle quali, avranno garantiti i pasti giornalieri.

 

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari

Circa 11 mesi di permanenza all’estero.

È prevista la partenza per il Paese estero dopo due/tre settimane dall’avvio del progetto. Entro il sesto mese di servizio è previsto un rientro intermedio in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto per un periodo (tra i 10 e 15 giorni); nei restanti mesi è prevista la continuazione delle attività all’estero.

Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana

Tramite telefono, Skype e/o piattaforme similari, e-mail.

 

Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari

In generale, per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:

– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;

– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie,…);

– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);

– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;

– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;

– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio.

L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.

Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche alle specifiche e saltuarie attività progettuali, e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.

Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute. Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi, fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.

Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.

 

Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità:

  • Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
  • Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
  • Stile di vita essenziale
  • Rispetto degli usi, costumi e della realtà locale
  • Attitudine al lavoro d’equipe
  • Buone capacità di adattamento (clima, alimentazione, usanze,…)
  • Flessibilità negli orari di servizio e disponibilità, se necessario, a prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;
  • Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
  • Predisposizione alle attività con l’utenza
  • Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
  • Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese
  • Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
  • Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
  • Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o da remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti
  • Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.
  • Disponibilità a frequentare un corso di lingua e cultura kinyarwanda
  • Vaccinazione contro la febbre gialla
  • Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto

Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari

Non sono state riscontrate significative situazioni di disagio per i volontari se non quelle determinate dalla differenza linguistica, climatica e culturale.

Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, vengono alloggiati in stanze multiple, il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere.

Il collegamento internet è presente ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e potrebbe non essere sempre continuo.

Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco.

Inoltre, una formazione specifica e un’informazione puntuale, prima della partenza e continuativa in sede di realizzazione del progetto, abbasseranno notevolmente il grado di conflitto interpersonale e personale.

 

EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:

No.

 

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE:

I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/

 

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.

In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.

 

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.

La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).

 

 

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

L’attività in presenza costituirà almeno il 70% della modalità utilizzata e il resto delle ore potrà essere erogato in modalità FAD così come previsto dalle Linee guida per la formazione generale e specifica delle operatrici volontarie e degli operatori volontari in Servizio Civile Universale e per la formazione delle formatrici e dei formatori del 31 gennaio 2023.

Resta altresì inteso che gli enti sono organizzati per svolgerla anche secondo quanto previsto dalla Circolare del 31 gennaio 2023 recante “Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale – Criteri e modalità di valutazione” e cioè con il criterio che “la percentuale della formazione erogata on line in modalità sincrona e in modalità asincrona non potrà superare complessivamente il 50% del totale delle ore previste, tenendo presente che la modalità asincrona non può mai superare il 30% del totale delle ore previste”.

Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:

  1. per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
  2. per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
  3. per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.

 

Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo

I moduli della formazione specifica, verranno erogati alle/agli operatrici/operatori volontarie/i, in doppia tranche con il 70% delle ore entro 90 giorni dall’avvio del servizio ed il restante 30% delle ore entro il terzultimo mese.

 

MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI

Modulo

Contenuti formativi

Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)

 

– Esperienza, storia e attualità degli enti attuatori

– Elementi essenziali della Storia, dell’antropologia e sociologia del Paese di realizzazione del progetto;

-Approccio interculturale (intercultura e multicultura, lo stereotipo e il pregiudizio, l’incontro della diversità nell’esperienza del servizio civile e nei servizi)

-cenni sulla sicurezza nei Paesi del Sud del mondo.

-La situazione delle famiglie, dei minori in stato di vulnerabilità nel Paese

-La riabilitazione nei Paesi a Sud del Mondo;

Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)

 

–     Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento.

–     Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari.

–     Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto

–     L’apporto degli operatori volontari nella relazione con i minori anche con disabilità

–     L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto nelle scuole, nelle uscite sul campo, nei centri diurni

–     Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)

 

– Gli interventi a favore dei minori in stato di fragilità

– Le strutture e i servizi rivolti ai minori

– Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità relative alla presa in carico di minori anche con disabilità; percorsi di inclusione sociale;

– La creazione e gestione di percorsi educativi di qualità;

– Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione sociale e l’educazione e promozione culturale

– Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari

– La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza

– Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

– Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con i minori (20h)

–  Tecniche e metodologia del lavoro con i minori

–  Personalizzazione del percorso di accoglienza

–  Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, e laboratoriali

–  metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi

–  strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona

–  Fondamenti di pedagogia, e scienze dell’educazione

–  Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento

–  Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona

 

–   La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi

–   I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto

–   I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione

–   La sicurezza come processo di miglioramento continuo

–   Vincoli normativi come opportunità e non come freno per il processo lavorativo

–   I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione)

–   Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali

–   Percezione del rischio e propensione al rischio

–   Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio

La gestione delle emergenze e delle criticità.

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:

 

TITOLO: Inclusione Persone Fragili in AFRICA – 2024

 

 

OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:

OBIETTIVO 2: Sconfiggere la fame

OBIETTIVO 3: Salute e benessere

OBIETTIVO 4: Istruzione di qualità

OBIETTIVO 10: Ridurre le disuguaglianze

OBIETTIVO 16: Pace, giustizia e istituzioni solide

 

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese

PER INFORMAZIONI 

E-mail: estero@cescproject.org 

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