SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “2023 Inclusione, educazione e sviluppo rurale in Sudamerica”

 

TITOLO DEL PROGETTO: SVILUPPO RURALE SULLE ANDE ECUADORIANE

 

SETTORE E AREA DI INTERVENTO:

Il progetto è rivolto a piccoli produttori rurali in 2 sedi in 2 province della cordigliera in Ecuador: Imbabura e Loja. Inserito nel programma “2023 Inclusione, educazione e sviluppo rurale in Sudamerica”, basa la sua azione su 2 degli OSS dell’Agenda 2030:

-Porre fine alla fame, realizzare la sicurezza alimentare e una migliore nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile;

-Garantire un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento per tutti.

DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi

 

CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA:

Il progetto viene realizzato in 3 province della cordigliera, da nord a sud: Imbabura/Carchi e Loja. Dal confine con la Colombia a quello con il Perù, con una omogeneità data da similitudini nella struttura produttiva, sociale e dal clima, il paese si caratterizza per i suoi imponenti vulcani e montagne, tra i più importanti il Cotopaxi e il Chimborazo.

Le 2 sedi di riferimento del progetto sono Ibarra e Loja.

IMBABURA

È una provincia dell’Ecuador settentrionale che ha come capoluogo la città di Ibarra. Si estende su una regione montuosa (Cordigliere Orientale e Occidentale delle Ande) comprendente numerosi picchi vulcanici, tra cui il Cotacachi (4937 m) e l’Imbabura (4630 m) ed è attraversata dal fiume Mira, che ne segna anche il confine settentrionale.

L’Istituto di Statistica1(INEC) al 2015 conta 445.175 abitanti nella provincia di cui il 57% giovani. Secondo il Piano di Sviluppo Territoriale 2015-30 la percentuale di persone sotto la soglia di povertà è di 54,2%. La denutrizione cronica colpisce il 44% dei bambini fino ai 5 anni, 18 punti in più della media nazionale. Il 71,5% della popolazione è sottoimpiegato, disoccupato il 6,2%. Il 21,7% è agricola. I produttori che possiedono piccoli appezzamenti (meno di 2 ha) rappresentano il 91% e coprono il 24% delle coltivazioni.

CARCHI

Provincia agricola e commerciale, sfruttando la vicinanza con la Colombia e il terreno adatto alla coltivazione delle patate (il 40% della produzione), frutta e ortaggi.

La popolazione sotto la soglia di povertà è il 57,2%, 20% in povertà estrema. L’indice di disuguaglianza è oltre lo 0,5. Negli ultimi anni il Carchi, come Imbabura, risente dell’afflusso di migranti in fuga da conflitti dai paesi vicini o dallo sfruttamento. Pur con l’intervento dell’UNHCR e dello stato, questa popolazione accresce il disagio, aumenta le situazioni di rischio (prostituzione, regolamento di conti ecc.) ed alimenta la conflittualità. Le azioni del progetto saranno concentrate a Montufar e nel Chota, con popolazione di origine africana che sopravvive con l’agricoltura.

LOJA

Nel contesto nazionale, la provincia di Loja rappresenta il 4,30% della superficie totale del territorio nazionale. La popolazione, è di 448.966 abitanti di cui 55% in aree rurali. Il 90,19% si autodefinisce meticcia; la popolazione indigena è il 3,67%. L’economia della popolazione rurale, la cui attività principale è l’agricoltura, è esposta al verificarsi di fenomeni naturali, come siccità e inverni prolungati che causano grandi perdite. I fattori che influenzano le migrazioni dalle aree rurali a quelle urbane sono l’occupazione, i migliori salari, la qualità dei servizi sanitari ed educativi e la diversità di stili di vita. La crescita incontrollata, ha effetti negativi sul clima, aumenta la povertà urbana, con conglomerati che vivono in insediamenti informali, sovraffollati e con bassi livelli di servizi.

Criticità rilevate:

L’agricoltura fornisce mezzi di sostentamento per il 40% della popolazione. Le criticità riscontrate dai Report annuali del FEPP (Informe FEPP ed. GSFEPP, Quito) evidenziano: l’importanza di intervenire nel settore rurale per rimuovere fenomeni endemici come la povertà, la sottoccupazione, lo scarso accesso all’educazione e alla salute, la disparità tra gruppi umani di diversa origine; la necessità di migliorare la qualità di vita della popolazione più povera ed emarginata attraverso il miglioramento della loro capacità produttiva, commerciale, di accesso al credito; il bisogno di sostenere il miglioramento della buona gestione del territorio, garantita dall’agricoltura familiare o comunitaria. Nelle sedi di intervento:

CRITICITÀ 1

Mancanza di competenze e fragilità dei piccoli produttori nell’utilizzare in maniera efficace e sostenibile i terreni a disposizione. Nonostante il FEPP intervenga da diversi anni nelle aree di intervento attraverso la scrittura e la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale non riesce a supportare tutti i beneficiari.

CRITICITÀ 2

Associazioni di piccoli produttori non riescono a promuovere i propri prodotti e a competere con il mercato della grande distribuzione. Nelle diverse sedi mancano persone qualificate, con esperienza su comunicazione e marketing e capaci di innovare.

CRITICITÀ 3

Bassi livelli di alfabetizzazione e difficile accesso ai programmi di formazione portano i giovani a trascurare il lavoro nel settore agricolo, spesso per trasferirsi nelle aree urbane, finendo in contesti marginali e a rischio.

Attraverso il programma YouthBuild nelle sedi di Ibarra, Loja, FEPP e altri partner cercano di favorire l’inserimento professionale di giovani che non studiano e non lavorano (NEET).

CRITICITÀ 4

Perdita delle caratteristiche culturali ancestrali. Nelle tre province il FEèè appoggia organizzazioni comunitarie. Mancano però proposte innovative e al passo coi tempi.

CRITICITÀ 5

Alto impatto ambientale delle mono-colture e attività di sensibilizzazione insufficienti.

Il cambio climatico è una tematica che caratterizza l’azione del FEPP nelle 3 province d’intervento di Imbabura/Carchi e Loja e che necessita di un ulteriore supporto.

ENTI DI ACCOGLIENZA:

FEPP (Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio)

È una delle maggiori ONG ecuadoriane. Nata nel 1970, è una fondazione civica con finalità sociali, senza scopo di lucro. É nata dall’ispirazione suscitata dall’Enciclica Populorum Progressio, con spirito ecumenico, che aveva l’obiettivo di creare un “fondo comune” per assistere i poveri e per promuovere uno “sviluppo solidale dell’umanità”. Il FEPP è stato riconosciuto dalle Istituzioni, iniziando dal ministero degli Interni dell’Ecuador, come ente di pubblica utilità, lavorando a fianco di uomini e donne contadini, indigeni, afro-ecuadoriani, montubios, meticci, popolazione urbana marginale e poveri. Supporta gli sforzi di questi gruppi sociali per il miglioramento organizzativo ed educativo, l’accesso alle risorse finanziarie, nella possibilità di impiego e nell’utilizzo dei mezzi per la produzione, la trasformazione, la commercializzazione, la salvaguardia ambientale, l’uguaglianza di genere, la partecipazione alla vita politica, il benessere e contribuendo così a condizioni di vita più umane.

Nel corso della sua storia ha raggiunto circa 140.000 famiglie e più di 550.000 persone.

CAMARI (Comercializadora solidaria)

Organizzazione che cura la commercializzazione e l’esportazione dei prodotti per conto del Grupo Social FEPP. Nata all’inizio degli anni ’80, Camari ha aperto negozi (tiendas) in varie città dell’Ecuador e nel 1991 ha costituito un sistema centralizzato di gestione dei punti vendita e di sostegno ad altre tiendas non socie. La vendita nei canali del commercio equo e solidale è iniziata nel 1986 con l’artigianato e si è poi estesa agli alimentari nel 1996. Camari sostiene i produttori in tutte le loro attività offrendo un collegamento diretto al mercato senza intermediari. Permette l’accesso al mercato internazionale e promuove pratiche etiche e sostenibili nella produzione e nella vendita. Fa parte della rete di altromercato, impresa sociale e principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia.

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

L’obiettivo del progetto è il miglioramento delle attività di sviluppo rurale e delle strutture comunitarie di piccoli produttori agricoli in difficoltà economica delle comunità indigene e marginali delle province di Imbabura, Carchi e Loja.

Partendo dalle criticità individuate nel contesto e dai bisogni rilevati, sono stati individuati 5 obiettivi specifici:

  • Sostenere le comunità di piccoli produttori agricoli e promuovere modelli sostenibili di produzione.
  • Supportare le associazioni rurali su aspetti di progettazione, comunicazione e marketing e promozione di modelli sostenibili di consumo.
  • Promuovere un’educazione di qualità, equa ed inclusiva.
  • Promuovere la cultura locale rurale su base comunitaria.
  • Promuovere un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

AZIONE 1 SOSTEGNO A COMUNITÀ DI PICCOLI PRODUTTORI AGRICOLI E PROMOZIONE DI MODELLI DI PRODUZIONE SOSTENIBILI.

  • Supportare i tecnici del FEPP nelle attività di implementazione dei progetti in corso (partecipando a: workshop, riunioni, eventi, raccolta di dati).
  • Accompagnare i beneficiari nelle attività di raccolta, immagazzinamento e conservazione dei prodotti.
  • Accompagnare i tecnici del FEPP nelle attività di supporto alle organizzazioni di contadini (per elaborare modelli di gestione, raccogliere e analizzare i dati, predisporre, scrivere e gestire progetti).
  • Supportare i tecnici del FEPP nelle fasi di identificazione, formulazione e scrittura di nuove proposte progettuali (ricerca di bandi, stesura dei progetti, raccolta di dati).

TUTTE LE SEDI.

AZIONE 2 SUPPORTO ALLE ASSOCIAZIONI RURALI SU ASPETTI DI COMUNICAZIONE E MARKETING E PROMOZIONE DI MODELLI SOSTENIBILI DI CONSUMO

  • Supportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nella raccolta di contenuti, dati, elementi culturali, dettagli sui prodotti da diffondere o da commercializzare.
  • Sopportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e gestione di siti web e social network (Facebook, Instagram, Twitter).
  • Supportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nell’elaborazione di volantini, brochure, loghi, etichette.
  • Supportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e organizzazione di riunioni, manifestazioni ed eventi.

TUTTE LE SEDI.

AZIONE 3 PROMOZIONE DI UN’EDUCAZIONE DI QUALITÀ, EQUA ED INCLUSIVA

  • Accompagnare i tecnici di FUNDER nelle attività di formazione professionale rivolte a ragazzi che non studiano e non lavorano (NEET).
  • Accompagnare i tecnici di FUNDER nelle attività di sostegno all’auto-finanziamento, micro-imprenditorialità e accesso al microcredito.

TUTTE LE SEDI.

AZIONE 4 PROMOZIONE DELLA CULTURA LOCALE RURALE SU BASE COMUNITARIA

  • Aiutare i tecnici del FEPP nell’organizzazione degli scambi di esperienze tra organizzazioni rurali che svolgono attività comunitarie.
  • Visitare, valutare ed elaborare attività di promozione, diffusione, e miglioramento delle realtà comunitarie.
  • Sostenere le organizzazioni coinvolte dal progetto nel disegno di nuovi sentieri naturalistici.

TUTTE LE SEDI.

AZIONE 5 PROMOZIONE DI UNA AGRICOLTURA SOSTENIBILE E RISPETTOSA DELL’AMBIENTE

  • Partecipare a riunioni comunitarie per diffondere colture biologiche e di qualità.
  • Sopportare i tecnici del FEPP nella preparazione e gestione di eventi di sensibilizzazione su tematiche ambientali

TUTTE LE SEDI.

SEDI DI SVOLGIMENTO:

Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Gondwana Associazione di Cooperazione e Diplomazia Popolare

Via Appia Nuova 985, 00178 Roma

214644

5

Sedi di attuazione del progetto all’estero 

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO

INDIRIZZO SEDE

PAESE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Gondwana Ibarra FEPP

Oviedo 11, IBARRA

ECUADOR

153346

2

Gondwana Loja

Nueva Loja 1278, LOJA

153356

3

POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’:

Gli operatori del servizio civile saranno ospitati in strutture gestite e organizzate in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicine alle sedi di servizio. Il vitto verrà fornito presso la sede dove si realizzano le attività previste oppure preparato in autonomia presso la sede di alloggio.

 

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari

Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero

Sono previsti due periodi di permanenza dei volontari nella sede del progetto in loco intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.

Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana

La comunicazione tra gli operatori in servizio civile e la sede italiana verrà garantita tramite telefono mobile, e-mail, Skype, zoom, WhatsApp e simili. Lo sviluppo capillare della telefonia mobile in Ecuador, con 4 operatori che operano sul tutto il territorio nazionale, garantisce ormai una copertura pressoché totale anche in zone lontane dai centri abitati e la possibilità di accedere agevolmente anche alla linea internet.

Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari

Per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante per il candidato prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a: 

– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio; 

– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie,…);

– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo); 

– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;

– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;

– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio 

L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.

Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche alle specifiche e saltuarie attività progettuali, e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.

Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.

Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi, fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.

Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.

Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:

  • Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
  • Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
  • Stile di vita essenziale
  • Rispetto degli spazi messi a disposizione e richiesta di autorizzazione per eventuale uso di persone terze non appartenenti al progetto
  • Flessibilità negli orari di servizio e disponibilità, se necessario, a prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;
  • Disponibilità a studiare individualmente la lingua spagnola qualora non la si conosca a fondo 
  • Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione
  • Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto 
  • Predisposizione alle attività con l’utenza
  • Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
  • Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese e rispetto delle indicazioni impartite dai responsabili dei partner locali e dell’ente di attuazione, soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
  • Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
  • Comunicazione ai responsabili di qualsiasi tipo di spostamento dalla sede, oltre quelli programmati o previsti nelle attività di progetto
  • Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
  • Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti
  • Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio
  • Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto

Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari

Non sono state riscontrate particolari situazioni di disagio per i volontari. Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco. Proprio in questa ottica ai volontari verranno proposte attività di manutenzione, riciclo e ristrutturazione dei beni comuni.

Segnaliamo il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali.

Il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti per prevenire rischi legati alla sicurezza pubblica e sanitaria, con particolare riferimento al contesto caratteristico della frontiera nord dell’Ecuador, molto vicina alla città di Ibarra, sede del presente progetto.

È buona prassi che i volontari seguano, in particolare nel tempo libero, comportamenti consigliati durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali…).

La maggior parte dei rischi sono facilmente ridimensionabili se si considera che nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale.

 

EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:

No.

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE:

I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.

In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.

La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

Nell’implementare gli interventi formativi si farà ricorso a un approccio disciplinare multi dimensionale, variando le tecniche in base alla natura della tematica trattata. In linea generale, un posto di rilievo sarà tenuto dalle tecniche di educazione non formale, essendo obiettivo generale del processo di formazione specifica abilitare i volontari sul piano del “saper essere” e del “saper fare”, più che su quello del mero sapere teorico, strumentale ai primi due livelli di apprendimento.

In sintesi le tecniche formative utilizzate per ciascun modulo saranno: lezioni frontali; lavori di gruppo; giochi di ruolo; simulazioni; visione di film; elaborazioni scritte; forme di approccio interattivo; brainstorming.

L’intento è quello di garantire un reale coinvolgimento e un attivo ed efficace apprendimento da parte dei giovani. Si agirà quindi, trattandosi di un’esperienza di vita totalizzante, sul sapere, saper essere e saper fare di OV ossia sulle loro conoscenze, abilità ed atteggiamenti.

I momenti formativi prevederanno sia una parte teorica che una con il coinvolgimento attivo dei giovani in discussioni, gruppi di lavoro, laboratori, esercizi autobiografici.

Oltre ai formatori potrà essere coinvolto un tutor d’aula esperto, che seguirà l’organizzazione logistica delle lezioni, fornirà materiali e indicazioni di approfondimento, raccoglierà istanze dal gruppo in formazione e farà da raccordo tra volontari e formatori anche tra un momento formativo e l’altro.

Garantendo agli operatori volontari, in caso di mancata disponibilità personale, gli adeguati strumenti per le attività da remoto, una parte di formazione sarà erogata nella modalità online, in modalità sia sincrona che asincrona.

L’attività in presenza costituirà almeno il 70% della modalità utilizzata e il resto delle ore potrà essere erogato in modalità FAD così come previsto dalle Linee guida per la formazione generale e specifica delle operatrici volontarie e degli operatori volontari in Servizio Civile Universale e per la formazione delle formatrici e dei formatori del 31 gennaio 2023.

Resta altresì inteso che gli enti sono organizzati per svolgerla anche secondo quanto previsto dalla Circolare del 31 gennaio 2023 recante “Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale – Criteri e modalità di valutazione” e cioè con il criterio che “la percentuale della formazione erogata on line in modalità sincrona e in modalità asincrona non potrà superare complessivamente il 50% del totale delle ore previste, tenendo presente che la modalità asincrona non può mai superare il 30% del totale delle ore previste”.

Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:

  1. a) per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
  2. b) per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
  3. per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.

Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo

I moduli della formazione specifica, verranno erogati alle/agli operatrici/operatori volontarie/i, in doppia tranche con il 70% delle ore entro 90 giorni dall’avvio del servizio ed il restante 30% delle ore entro il terzultimo mese.

 

MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI

Modulo

Contenuti formativi

Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)

–   Aspetti storici e culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio

–  Approfondimento degli strumenti e delle attività di avvio progetto: l’equipe multidisciplinare, le modalità di coordinamento, lo staff operativo, le attività di kick off e di networking, gli stakeholder.

–   L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione

–    Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU

Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)

–      Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento.

–     Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari.

–     Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto

–     L’apporto degli operatori volontari nella relazione con contadini, donne e popolazioni originarie

–     L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto negli uffici del partner locale, visite alle comunità, uscite sul campo

–     Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)

–     Gli interventi a favore di contadini, donne e popolazioni originarie

–     Le strutture e i servizi rivolti ai contadini, donne e popolazioni originarie

–   Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nell’ambito dello sviluppo rurale, inclusione sociale di persone in stato di fragilità, percorsi di socializzazione e mediazione

–   La creazione e gestione di percorsi di inserimento, professionale e lavorativo

–   Strumenti e metodi di intervento per l’inclusione e lo sviluppo rurale

–   Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari

–   La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza

–   Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

–   Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con contadini, donne e popolazioni originarie (20h)

–     Tecniche e metodologia del lavoro con contadini, donne e popolazioni originarie

–  Personalizzazione del percorso di accoglienza

–  Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali

–  metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi

–  strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona

–  Fondamenti di sviluppo rurale e antropologia

–  Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento

–  Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona

–   La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi

–   I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto

–   I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione

–   La sicurezza come processo di miglioramento continuo

–   Vincoli normativi come opportunità e non come freno per il processo lavorativo

–   I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione)

–   Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali

–   Percezione del rischio e propensione al rischio

–   Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio

–   La gestione delle emergenze e delle criticità

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:

 

TITOLO: 2023 Inclusione, educazione e sviluppo rurale in Sudamerica

 

OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:

  • OBIETTIVO 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
  • OBIETTIVO 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti
  • OBIETTIVO 10: Ridurre le diseguaglianze all’interno di e fra le Nazioni

 AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese.

PER INFORMAZIONI 

E-mail: estero@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Dal Lunedì al Venerdì: 9.30 – 13.00

14.00 – 17.00

Tel: +39 3516881486