SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA DI INTERVENTO “Inclusione Persone Fragili in AFRICA – 2024”

 

TITOLO DEL PROGETTO: SUPPORTO E INCLUSIONE IN REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, GHANA E NIGERIA

 

 

SETTORE E AREA DI INTERVENTO:

Il presente progetto prevede azioni di sostegno e assistenza, educazione e inclusione a favore di minori e giovani adulti, che risiedono nelle strutture residenziali e formative dell’Opera Don Guanella e che vivono in condizioni di vulnerabilità a causa di condizioni socio-economiche o psico-fisiche invalidanti, per favorirne l’inclusione sociale e lo sviluppo di una vita degna. Si realizzerà nel continente africano, articolandosi tra Repubblica Democratica del Congo, Ghana e Nigeria.

 

DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi

 

CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO E PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA:

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

La città di Kinshasa è la terza area metropolitana più grande dell’Africa e la prima città francofona del mondo per popolazione.

La situazione socioeconomica allarmante e la guerra, hanno favorito un incremento del numero di minori che vivono per strada, abbandonati dalle famiglie o alla ricerca di una vita migliore.

I principali bisogni rilevati su questo territorio sono il legame molto debole con la famiglia, la bassa o nulla istruzione, la presenza tra i ragazzi di strada di minori con disabilità e che, proprio per questo, sono rifiutati dalle famiglie e vivono, ancora più degli altri compagni di strada, in situazioni di emarginazione e di sofferenza.

In questo quadro di bisogni, la Congregazione guanelliana ha promosso diversi servizi e strutture di accoglienza:

  • una comunità (Lemba) nella città di Kinshasa che accoglie circa 60 minori in forma residenziale dai 6 anni fino alla maggior età, quando vengono inseriti in unità abitative a gruppi di 3, nei quartieri vicini. I giovani vengono accompagnati periodicamente da educatori durante la semi-autonomia e dopo circa un anno proseguono in autonomia con regolari visite mensili degli educatori. A Lemba i più piccoli vengono seguiti e inseriti presso le scuole locali; mentre gli adolescenti terminate le scuole primarie vengono accompagnati e inseriti in laboratori e attività di lavoro artigianale utili alla loro formazione professionale e se con potenzialità accompagnati allo studio universitario;
  • un dispensario medico nato per l’attenzione gratuita ai minori di strada ed ora ampliato con un reparto di ostetricia e che accoglie anche persone del territorio.
  • una comunità al Plateau, in una zona rurale nelle immediate vicinanze della metropoli, che accoglie 30 minori con ritardo mentale dai 15 anni fino a oltre la maggior età;
  • un dispensario medico, servizio sempre offerto al Plateau, per accudire i minori accolti e che ora è stato coinvolto dalla popolazione locale anche per l’attenzione sanitaria del territorio limitrofo.

Le comunità di accoglienza, infatti, dalla lunga esperienza della Congregazione, risultano le più idonee a favorire il recupero, sanare le ferite dell’abbandono, valorizzare le capacità e potenzialità dei ragazzi accolti. In particolare per quei ragazzi con disabilità è opportuno offrire uno spazio lontano dalla città; un ambiente agricolo che offra loro la possibilità di recuperare la dimensione della relazione con la natura, del rapporto con la manualità, del rapporto con se stessi.

 

 GHANA

La Congregazione guanelliana opera in due località, Abor e Adidome, attraverso le sue comunità residenziali che accolgono minori con disabilità e giovani provenienti dai villaggi limitrofi con scarse risorse economiche per poter accedere ad una scuola professionale. Dall’analisi del contesto emerge che le rare iniziative per le persone con disabilità non riescono a coprire gli enormi bisogni che sono rilevati e che, soprattutto in ambito rurale, sono aggravati da un approccio culturale che emargina i soggetti colpiti da handicap e di fatto li esclude da qualsiasi tipo di integrazione sociale e lavorativa. È essenziale allora accompagnare l’attività diretta nei diversi Centri con una più culturale ed educativa nei confronti della popolazione locale con l’obiettivo di superare i pregiudizi e favorire l’inclusione sociale di persone in difficoltà.

In questo quadro di bisogni, la Congregazione guanelliana ha promosso due comunità di accoglienza, una ad Abor e una ad Adidome

  • “St. Theresa Center”, presso Abor

Il St. Theresa Center accoglie 12 adolescenti disabili fisici e 180 ragazze e ragazzi che partecipano a corsi di formazione di sartoria, elettronica, elettrotecnica, tipografia, allevamento, attività agricole, manifattura del cuoio per la costruzione di scarpe anche ortopediche, fabbricazione di stampelle e arti in legno e metallo.

  • Good Samaritan House”, presso Adidome

Nella Good Samaritan House risiedono 25 fra ragazze e ragazzi anche minori, con disabilità cognitiva medio grave.

 

REPUBBLICA FEDERALE DELLA NIGERIA

Il contesto territoriale nigeriano del progetto è rappresentato da 1 struttura dell’Opera don Guanella che opera con giovani disabili nell’area della città di Owerri, nell’Imo State (ex Biafra):

  •  “Don Guanella Centre” di Nnebukwu

e 2 strutture nello stato di Oyo:                                                            

  • “House of Providence” di Ibadan
  • “Don Guanella Centre for Mentally Disable” di Oluyole

A Owerri si trovano alcune importanti strutture scolastiche, sanitarie, la sede del governatore dello stato e i diversi ministeri sia per il governo federale sia per lo stato dell’Imo. Essendo la città di Owerri la capitale dell’Imo State, possiede una grande concentrazione di popolazione. Nnebukwu è un villaggio agricolo nella zona rurale di Owerri, a circa 30 km dalla città, sul Lago Oguta.

Ibadan è la seconda città della Nigeria per popolazione (3.600.000 abitanti), e la capitale dello stato di Oyo.

Si prevede un intervento di supporto all’inclusione dei minori con disabilità attraverso azioni educative, formative e socializzanti. Nelle tre località sono attive strutture dell’Opera don Guanella ciascuna composta da un centro diurno e una parte residenziale dovuta in parte alla lontananza geografica delle famiglie dei giovani accolti. Nelle strutture la mancanza di competenze educative specifiche degli operatori penalizza i ragazzi disabili accolti che devono recuperare l’enorme gap di conoscenze. Purtroppo la difficoltà di reperire personale specializzato e la difficoltà di apprendimento da parte dei minori che non hanno frequentato le scuole primarie fa sì che le carenze siano molto accentuate.

Criticità rilevate:

I minori e i giovani adulti destinatari dell’intervento, vivono una situazione di fragilità in diversi ambiti della propria vita, dalle autonomie personali, alla partecipazione alla vita comunitaria, dalla scuola alle relazioni con l’ambiente esterno.

  • La richiesta di presa in carico eccede l’offerta da parte dei centri residenziali gestiti dall’Opera Don Guanella.

Gli operatori dei centri non riescono a garantire una presenza qualificata, a causa dell’alto numero di ospiti presi in carico e dalla mancanza di formazione professionalizzata.

  • Scarsità di spazi e metodologie attraverso cui i minori, anche con disabilità, possano esprimersi e sviluppare competenze creative

L’educazione si basa su una metodologia di apprendimento conformistica e ripetitiva, non creativa, con assenza di metodologie adatte a rispondere ai bisogni dei bambini anche con necessità speciali.

  • Scarsa offerta di laboratori specialistici utili a favorire l’occupabilità dei ragazzi, anche con disabilità

Nei centri residenziali, risulta molto problematico l’alto numero di minori accolti che presentano significative carenze scolastiche tali da compromettere gli stessi apprendimenti della formazione professionale. I gravi pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità arrivano persino a individuare in questi soggetti potenziali pericoli per la società.

  • Bassa qualità dell’offerta scolastica: carenza di insegnanti qualificati, mancanza di didattiche specifiche per minori con disabilità

I bambini con bisogni educativi speciali sono limitati nell’accesso all’educazione primaria; sono vittime di stigma sociale e non hanno nessuna occasione di partecipazione alla vita sociale e comunitaria.

 

ENTI DI ACCOGLIENZA:

IN REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

Congregazione religiosa dei Serviteurs de la Charité

È da anni inserita nel contesto di Kinshasa e da sempre opera per il reinserimento dei bambini di strada tanto da far nascere con altri Enti locali e stranieri un tavolo di coordinamento con focus particolare su questo fenomeno tanto che nel 2007 portò all’inserimento nella Costituzione della Repubblica congolese di articoli per la difesa dei minori. Con circa 20 confratelli e circa 30 operatori regolarmente a contratto attua i propri interventi in collaborazione con i servizi sociali della Commune di Limete e della Commune di Lemba (Municipi della città di Kinshasa).

Maison St. Joseph

La Comunità religiosa guanelliana che risiede in questa struttura ospita da anni i minori che seguono il percorso residenziale e segue con religiosi e operatori a contratto locali, i due centri di primo intervento, maschile e femminile, ubicati in due quartieri con alta densità di presenza di minori di strada. Oltre a questo gestisce il Centro guanelliano di formazione professionale e due laboratori, panetteria e falegnameria, rivolti all’inserimento lavorativo dei giovani, per accompagnarli con l’apprendimento di un lavoro, inizialmente alla semi-autonomia dopo i 18 anni e poi all’autonomia dopo i 19.

O.S.E.P.E.R.

“Oeuvre de Suivi, et de Protection des Enfants de la Rue” organismo creato dall’Opera don Guanella per poter entrare direttamente in coordinamento con le realtà per bambini di strada della capitale congolese.

L’Ente si occupa della parte progettuale insieme alle Case guanelliane che poi la realizzano, unitamente a fondi che vengono ottenuti attraverso il partenariato di vari Enti internazionali.

 

IN NIGERIA

Don Guanella Center di Nnebukwu

Struttura rivolta alla disabilità dalla fascia d’età che va dai 3-4 anni all’età adulta, offre il suo servizio sia residenziale per circa 60 fra maschi e femmine sia diurno per altri 40. Con una Comunità religiosa con 6 componenti, ha anche una parte formativa per altri 17 religiosi in cammino formativo coinvolti anche nella formazione di tipo assistenziale alla disabilità.

La “Our Lady of Providence Centre” di Owerri

Situata nei sobborghi della capitale dell’Imo State, Owerri, la struttura svolge un servizio di scuola speciale per 20 fra ragazze e ragazzi in regime di diurnato è composta da tre religiosi guanelliani e 2 operatrici locali.

House of providence” di Ibadan

La comunità religiosa guanelliana di Ibadan è composta da 6 religiosi incaricati del Centro e 12 religiosi in cammino formativo che seguono anche una formazione all’assistenza alla disabilità e 3 operatori locali a contratto. Situata nella capitale dell’Oyo State, Ibadan, è la seconda città per importanza della Nigeria. La struttura è situata nei pressi dell’ospedale universitario della città, il più importante del Paese, che ha scambi continui con questa realtà. Offre oltre che il servizio di scuola speciale in regime diurno, anche residenzialità per minori diversamente abili orfani e offre un servizio di scuola speciale per 25 minori disabili. La struttura comprende anche una realtà agricola con diversamente abili maggiorenni con lieve disabilità cognitiva situata a venti minuti di strada dalla città.

La Comunità agricola di Moniya

La Comunità religiosa di Moniya si compone di 3 religiosi incaricati del Centro con 2 operatori a contratto e offre percorsi ludico ricreativi anche ai gruppi di famiglie del circondario che vengono considerati quali villaggi. Vi è anche una posta sanitaria e all’interno della struttura vi risiedono in forma stabile circa 20 disabili.

 

IN GHANA

St. Theresa Center di Abor 

Scuola professionale integrata situata nel “Volta Region” nell’est del Paese vicino alla frontiera con il Togo, è retta da una comunità guanelliana composta da 3 religiosi e 9 giovani religiosi in formazione ed il corpo decente che conta 14 persone fra professori e personale non docente. La struttura offre la possibilità al termine del ciclo formativo di accedere al politecnico. Accreditata presso il Ministero del Welfare ghanese, nacque come realtà per diversamente abili con una piccola quota di giovani senza risorse economiche per procedere con gli studi. Con gli anni e l’avvento della vaccinazione antipolio, il numero dei diversamente abili è passato dal 80% al 6% circa. Attualmente ospita in forma residenziale circa 80 giovani fra ragazze e ragazzi su di un totale di più di 200 studenti. Vi sono corsi di sartoria, tipografia, informatica, riparazione radio TV, riparazione apparecchiature informatiche, calzoleria per diversamente abili e non e protesica.

Good Samaritan Home di Adidome  

Comunità guanelliana composta da 3 religiosi e da 5 operatori a contratto. La struttura si occupa in forma residenziale fra i 20 e i 30 diversamente abili cognitivi e fisici lievi e medio gravi di ambo i generi. Offre loro un percorso di scuola speciale, riabilitazione ed inserimento per coloro che ne hanno possibilità, in piccole attività agricole.

 

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

Favorire l’inclusione sociale di minori e giovani in stato di abbandono e con disabilità presenti in alcune aree fragili di 3 Paesi dell’Africa Subsahariana (R.D. Congo, Ghana, Nigeria), attraverso l’educazione, la socializzazione e la formazione professionale.

Le azioni progettuali sono volte a:

  • implementare attività di supporto e cura e interventi socio-riabilitativi potenziando e promuovendo l’inclusione sociale dei minori in stato di abbandono e minori e giovani con disabilità permettendo loro di accedere ai servizi educativi e sociali.
  • creare spazi in cui i bambini possano ricevere un’educazione basata su un apprendimento ragionato e non mnemonico, in cui possano sperimentarsi ed essere stimolati.
  • realizzare percorsi professionali e laboratori specialistici per favorire l’occupabilità dei giovani in situazione di fragilità.
  • realizzare attività di rinforzo e inserimento scolastico per bambini anche con disabilità, e fornire loro un’educazione equa e inclusiva e un’opportunità di apprendimento.

RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI

AZIONE 1: SOSTEGNO E ASSISTENZA A MINORI ANCHE CON DISABILITÀ

ATTIVITÀ

  • Supporto agli operatori nella gestione quotidiana delle strutture residenziali e nell’assistenza dei bambini delle scuole dell’infanzia: supporto logistico, distribuzione dei pasti, supporto nelle attività di autonomia, cura della persona, degli spazi e delle strutture…)
  • Realizzazione di attività finalizzate all’aumento dell’autonomia degli utenti (igiene personale, alimentazione, cura e gestione degli spazi comuni, attività socio-affettive…)
  • Implementazione di interventi riabilitativi
  • Attività di sensibilizzazione della popolazione rispetto alla questione della disabilità e dei diritti dei minori: programmazione delle visite domiciliari per l’individuazione dei bambini e delle famiglie più bisognose; promozione di eventi di informazione e sensibilizzazione aperti al territorio sui diritti dei bambini e delle persone con disabilità.

Tutte le sedi.

AZIONE 2: INTERVENTI EDUCATIVI, LUDICO RICREATIVI, E SOCIALIZZANTI A MINORI ANCHE CON DISABILITÀ

ATTIVITÀ

  • Realizzazione di laboratori sportivi, ludici e creativi: Laboratori per la promozione del “diritto al gioco e allo sport”
  • Realizzazione di laboratori espressivi (teatro, danza, musica…): formazione all’attività motoria di base [5-10 anni] e rudimenti tecnici discipline sportive (calcio, pallavolo, basket, atletica) per i più grandi
  • Organizzazione e gestione di attività esterne per gli utenti delle strutture residenziali (gite, visite, …): creazione e gestione di spazi ricreativi (formazione dei gruppi di attività, accoglienza e gestione dei partecipanti, cura e preparazione degli spazi e dei materiali…)
  • Supporto nella realizzazione di attività pedagogiche specifiche per i bambini e i ragazzi con disabilità: reperimento materiali e supporti per le attività laboratoriali
  • Supporto alle attività manuale e di piccolo artigianato Supporto all’organizzazione e alla realizzazione di laboratori di teatro, musica, danza, etc.
  • Supporto nell’organizzazione e realizzazione di tornei sportivi/spettacoli/eventi finali
  • Organizzazione di passeggiate, gite, uscite esterne per gli utenti delle strutture e gli alunni delle scuole Realizzazione di attività volte a favorire lo sviluppo dell’area socio-affettivo-relazionale (autostima, rapporto con i compagni e con gli adulti, rispetto delle regole, rispetto della collaborazione, partecipazione, autocontrollo, autonomia sociale, capacità emozionale, etc.)
  • Attività di animazione: musicoterapia, arteterapia, teatroterapia, movimento-terapia

Tutte le sedi.

AZIONE 3: INCREMENTO DELL’OCCUPABILITÀ DEI RAGAZZI, ANCHE CON DISABILITÀ

ATTIVITÀ

  • Progettazione di percorsi per l’autonomia e l’avvio al lavoro: mappatura delle risorse presenti sul territorio (scuole e corsi professionali, attività economiche prevalenti, possibili enti per stage formativi…)
  • Attività di sostegno allo studio, attività di tirocinio lavorativo, stage formativi, formazione professionale per le attività agricole e artigianali: supporto nella profilazione degli utenti e nell’elaborazione di piani educativi individualizzati
  • Analisi e aggiornamento della progettazione educativa individualizzata degli utenti
  • Avvio e monitoraggio dei percorsi di formazione professionale individuali: Collaborazione nella gestione dei gruppi di lavoro di artigianato, attività agricole e micro imprenditorialità; Supporto agli operatori nella programmazione, gestione d’aula e accompagnamento dei corsi di formazione professionale; Accompagnamento degli operatori locali nell’acquisto dei materiali per le attività.

Tutte le sedi.

AZIONE 4: RINFORZO SCOLASTICO A MINORI ANCHE CON DISABILITÀ

ATTIVITÀ

  • Inserimento e monitoraggio dei bambini nelle scuole: Accompagnamento degli operatori/ operatrici durante le visite alle scuole di riferimento
  • Supporto agli insegnanti durante lo svolgimento delle lezioni nelle scuole
  • Rinforzo scolastico: Accompagnamento a sostegno del percorso scolastico e consegna materiali didattici primari; Supporto nell’elaborazione dei progetti individuali di studio; Attività di doposcuola per i soggetti più deboli
  • Laboratori didattici extra-curriculari (inglese, matematica, informatica…): realizzazione di attività innovative ludico-educative che stimolino l’apprendimento
  • Attività pedagogiche specifiche per i bambini e i ragazzi con disabilità (es: esercizi per migliorare l’area della comunicazione e linguistica, sviluppo neuro-psicologico, comprensione verbale e non verbale, etc.)

Tutte le sedi.

 

SEDI DI SVOLGIMENTO:

Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Congregazione Servi Della Carita’ Opera Don Guanella

VIA TOMMASO GROSSI, COMO

153176

16

 

Sedi di attuazione del progetto all’estero

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO

INDIRIZZO

PAESE

CODICE SEDE

N. VOLONTARI

Cité Guanella – Kinshasa

Maria Mama Wa Mosala Pongwene – Tala Ngai (Plateau De Batéké) Maluku – Vlle De Kinshasa

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

153088

2

Opera Don Guanella – Rdc

15eme Rue Limeteq Industriel Kinshasa

153198

2

Centre for Handicappated

PO Box 37, Abor SNC

GHANA

153173

4

Good Samaritan House

Adidome, Volta Region SNC

153140

2

House of Providence – Nigeria

New Olubadan Palace Road, Yemetu Aladiruba – Ibadan, Oyo State SNC

NIGERIA

153145

2

Don Guanella Centre for Mentally Disable

Kitibi Village – Moniya – Oluyole Lga – Oyo State SNC

153129

2

Opera Don Guanella Nigeria

PO BOX 94, Orsu Obodo Oguta SNC

153191

2

 

POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’:

I volontari saranno ospitati in un strutture gestite e organizzate dal partner locale in forma di comunità di convivenza, arredata nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, vicino alle strutture in cui i volontari presteranno il servizio e, all’interno delle quali, avranno garantiti i pasti giornalieri.

 

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

Mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri in Italia degli operatori volontari

Sono previsti almeno 11 mesi di permanenza all’estero, suddivisi in due periodi di permanenza dei volontari, intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto e per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica del rilascio dei visti di permanenza nel paese la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e la durata del primo periodo di permanenza può variare dai 3 ai 6 mesi.

Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana

Tramite telefono mobile, e-mail, Skype, WhatsApp e simili.

Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari

In generale, per acquisire tutte le informazioni aggiornate e necessarie per compiere una valutazione adeguata e consapevole sulle caratteristiche del progetto per cui si sta presentando la propria candidatura, è importante prendere contatto con gli enti attuatori, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, informandosi in ordine a:

– tempistiche previste per avvio del progetto, partenza verso il paese estero, rientro di verifica intermedio;

– eventuali condizioni per l’ingresso nel paese estero (passaporto, vaccinazioni obbligatorie,…);

– documentazione che si renderà necessaria alla richiesta di visto di ingresso/permanenza nel paese laddove previsto (ad esempio certificati penali -casellario giudiziale e carichi pendenti- con esito nullo);

– condizioni di servizio presso la sede estera collegate alle disposizioni comportamentali e di sicurezza dei Regolamenti interni predisposti dall’Ente, in raccordo con le indicazioni contenute nel Piano sicurezza finalizzato alla salvaguardia dell’incolumità dei volontari e del personale impiegato nel progetto;

– vaccinazioni e profilassi necessarie allo svolgimento delle attività previste presso le sedi ove richiesto;

– presentazione dei certificati penali (casellario giudiziale e carichi pendenti) con esito nullo se richiesti dalla normativa prevista e in essere per il personale coinvolto a qualsiasi titolo nelle attività presso le strutture degli enti partner locali in cui gli operatori volontari svolgono il servizio

L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto.

Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche alle specifiche e saltuarie attività progettuali, e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.

Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute. Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi, fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio.

Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.

Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari sono richieste le seguenti condizioni e disponibilità:

  • Disponibilità ad un periodo di circa 11 mesi di permanenza all’estero
  • Disposizione alla vita di comunità e alla condivisione e co-gestione dello spazio abitativo con gli altri volontari e operatori del servizio civile, alla preparazione comune dei pasti e alla pulizia degli ambienti personali
  • Stile di vita essenziale
  • Rispetto degli usi, costumi e della realtà locale
  • Attitudine al lavoro d’equipe
  • Buone capacità di adattamento (clima, alimentazione, usanze,…)
  • Flessibilità negli orari di servizio e disponibilità, se necessario, a prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;
  • Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connesse alla partecipazione al progetto
  • Predisposizione alle attività con l’utenza
  • Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio
  • Sottoscrizione e rispetto delle norme e indicazioni contenute nel Piano di sicurezza Paese
  • Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente
  • Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio
  • Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o da remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti
  • Vaccinazione obbligatoria per la febbre gialla
  • Non avere preclusioni con le attività di enti religiosi
  • Disponibilità a partecipare ai momenti istituzionali dei Centri, siano essi di tipo civile che                  religioso, al pari del personale locale
  • Rientro in Italia negli ultimi giorni di servizio e partecipazione alla valutazione finale del progetto

Particolari condizioni di disagio per gli operatori volontari

Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, vengono alloggiati in stanze multiple, il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere.

Il collegamento internet è presente ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e potrebbe non essere sempre continuo.

Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco.

Inoltre, una formazione specifica e un’informazione puntuale, prima della partenza e continuativa in sede di realizzazione del progetto, abbasseranno notevolmente il grado di conflitto interpersonale e personale.

 

 EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:

No.

 

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE:

I criteri di selezione sono pubblicati sul sito del CESC Project al link https://www.cescproject.org/main/2020/12/15/criteri-di-selezione/

 

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI BUSNELLI SALVI. L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.

In caso di svolgimento di un periodo di servizio civile inferiore alle soglie sopra descritte e allorquando il volontario abbia svolto i moduli di formazione generale e il modulo di formazione specifica relativo alla sicurezza ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i., l’ente, su richiesta dell’operatore volontario, attesterà il solo svolgimento della formazione stessa, senza rilasciare attestato o certificazione.

 

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

La durata della formazione sarà di 31 ore che saranno svolte in unica tranche, entro la prima metà del periodo di realizzazione del progetto.

La formazione generale può essere erogata anche nella forma on line per una percentuale del 50% delle ore previste, in modalità sincrona e asincrona (senza che la formazione asincrona superi il 30% delle ore totali previste in modalità on line).

 

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

L’attività in presenza costituirà almeno il 70% della modalità utilizzata e il resto delle ore potrà essere erogato in modalità FAD così come previsto dalle Linee guida per la formazione generale e specifica delle operatrici volontarie e degli operatori volontari in Servizio Civile Universale e per la formazione delle formatrici e dei formatori del 31 gennaio 2023.

Resta altresì inteso che gli enti sono organizzati per svolgerla anche secondo quanto previsto dalla Circolare del 31 gennaio 2023 recante “Disposizioni per la redazione e la presentazione dei programmi di intervento di servizio civile universale – Criteri e modalità di valutazione” e cioè con il criterio che “la percentuale della formazione erogata on line in modalità sincrona e in modalità asincrona non potrà superare complessivamente il 50% del totale delle ore previste, tenendo presente che la modalità asincrona non può mai superare il 30% del totale delle ore previste”.

Proponendo il progetto, inoltre, si aderisce alle disposizioni sperimentali e transitorie in base a cui potrà essere svolta la formazione a distanza (FAD) in modalità totalmente asincrona, per le seguenti casistiche:

  1. per le azioni di recupero della formazione in caso di assenze giustificate con un numero non superiore a 3 OV per sede;
  2. per le azioni di recupero della formazione in favore di tutti i subentranti che oggettivamente non abbiano potuto partecipare alla formazione rispetto alla tempistica di subentro in relazione al calendario degli appuntamenti formativi;
  3. per l’erogazione del solo modulo di formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di operatori volontari di servizio civile universale.

Per favorire la realizzazione delle ore di FAD in asincrona, e per facilitare l’attuazione delle disposizioni sperimentali e transitorie di cui sopra, il CESC Project ha implementato la propria piattaforma di e-learning in moodle www.cescproject.org/elearning e l’ha resa accessibile ai formatori specifici dei suoi enti di accoglienza.

Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo

I moduli della formazione specifica, verranno erogati alle/agli operatrici/operatori volontarie/i, in doppia tranche con il 70% delle ore entro 90 giorni dall’avvio del servizio ed il restante 30% delle ore entro il terzultimo mese.

 

MODULI FORMATIVI E CONTENUTI FORMATIVI

Modulo

Contenuti formativi

Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)

–   Aspetti storici e culturali, la mission, la rete di relazioni sul territorio

–   L’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi e i progetti in corso di realizzazione

–   Compiti e funzioni dell’Ente, l’organizzazione del lavoro, delle attività e dei servizi, progetti in corso di realizzazione, la rete di collaborazioni e enti partner di progetto SCU

– Elementi essenziali della Storia della Repubblica Democratica del Congo, del Ghana e della Nigeria;

– Elementi essenziali di antropologia e sociologia del Paese;

-Elementi di conoscenza dell’AIDS: modalità di approccio al problema, i trattamenti antiretrovirali, le conseguenze psicologiche nei malati e nelle famiglie di origine ecc.

– Le questioni sanitarie dei ragazzi che vivono sulla strada

-Il ruolo dei servizi presenti nel Paese, la normativa di riferimento

– La convezione ONU sui diritti delle minori e dei disabili

Modulo 2: Il ruolo e le competenze dell’Operatore volontario nella sede di servizio e nel progetto (20h)

–     Presentazione dei ruoli, comprensione del proprio lavoro e individuazione delle priorità di intervento.

–     Gestione delle relazioni interpersonali con colleghi, utenti e destinatari.

–     Modalità di fruizione dei servizi e di utilizzo degli spazi e degli strumenti a disposizione del progetto

–     L’apporto degli operatori volontari nella relazione con minori, adolescenti e giovani adulti anche  con disabilità

–     L’apporto degli operatori volontari nella realizzazione delle attività previste dal progetto nelle strutture residenziali

–     Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

–     Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 3: Conoscenza dell’utenza e/o destinatari: caratteristiche generali e aspetti specifici (20h)

– Gli interventi a favore di minori, adolescenti e giovani adulti anche con disabilità

– Le strutture e i servizi rivolti ai beneficiari

– Analisi dei bisogni, le risorse interne e le criticità nell’intervento con persone con disabilità; minori e ragazzi in situazione di fragilità (ragazzi di strada)

– La creazione e gestione di percorsi di inserimento scolastico, professionale e lavorativo;

– Strumenti e metodi di intervento per l’integrazione, l’inclusione sociale e la mediazione sociale)

– Le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento con gli utenti e/o dei destinatari

– La gestione delle informazioni sull’utenza ed elementi normativi su privacy e riservatezza

– Promozione dei processi di attivazione del potenziale ludico, culturale, espressivo e relazionale: sia individuale che di gruppo;

– il ruolo della scuola africana nella integrazione sociale dei ragazzi disabili.

– L’arte come elemento che facilita e incoraggia le interazioni umane.

– Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

– Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 4: Tecniche, metodi e strumenti specifici dell’intervento con minori e disabili (20h)

–   Tecniche e metodologia del lavoro con minori, adolescenti e giovani adulti, anche con disabilità

–  Personalizzazione del percorso di accoglienza

–  Caratteristiche degli interventi personalizzati, individualizzati, di gruppo, laboratoriali

–  metodologie e strumenti di progettazione, attuazione monitoraggio e valutazione degli interventi

–  strumenti di valutazione per misurare l’efficacia e l’impatto del progetto personalizzato sugli obiettivi di vita della persona

–  Fondamenti di relazione d’aiuto, psicologia;

–  Il lavoro di équipe e in team in relazione con gli utenti delle aree di intervento

–  Strumenti di animazione territoriale: attività di gruppo, laboratori;

–   I linguaggi artistico-espressivi nelle pratiche pedagogiche

–  Percorsi di Inclusione e coesione sociale

–  Interventi formativi di precisazione e attualizzazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni formativi espressi dagli operatori volontari nel corso dello svolgimento del servizio.

–  Interventi formativi di adeguamento e/o integrazione dei contenuti del modulo a seguito dei bisogni emersi da nuove esigenze espresso dall’utenza e/o dai destinatari

Modulo 5: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (4 h) anche in forma asincrona

–   La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi

–   I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto

–   I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l’attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell’organizzazione

–   La sicurezza come processo di miglioramento continuo

–   Vincoli normativi come opportunità e non come freno per il processo lavorativo

–   I principali rischi presenti nelle attività di progetto (rischi tipici di settore/dimensione)

–   Elementi di valutazione dei comportamenti: fattori ambientali e fattori individuali

–   Percezione del rischio e propensione al rischio

–   Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio

–   La gestione delle emergenze e delle criticità

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:

 

 

TITOLO: Inclusione Persone Fragili in AFRICA – 2024

 

OBIETTIVI AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:

  • OBIETTIVO 4: Istruzione di qualità
  • OBIETTIVO 10: Ridurre le disuguaglianze
  • OBIETTIVO 5: Parità di genere

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese.

PER INFORMAZIONI 

E-mail: estero@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Dal Lunedì al Venerdì: 9.30 – 13.00

14.00 – 17.00

Tel: +39 3516881486