SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA

PROGETTO: UN DOMANI MIGLIORE

SETTORE E AREA DI INTERVENTO: 

Il progetto “Un domani migliore” si inserisce nella cornice del programma di intervento “”2022 Coesione sociale e benessere intergenerazionale nella Regione Lazio” proponendo un intervento di assistenza rivolto ad adulti fragili, in particolare pazienti psichiatrici e tossicodipendenti seguiti dal DSM-ASL di Rieti o accolti presso le strutture residenziali di Dianova a Palombara Sabina (RM) e L’Aquilone a Formia (LT). Le azioni di riabilitazione e reintegrazione sociale si articoleranno in modo sinergico su tre poli del territorio Regionale con la finalità di promuovere una cultura della solidarietà e della cura verso una fascia della popolazione troppo spesso vittima di stigma ed emarginazione sociale a causa di pregiudizi e approcci penalizzanti, rafforzando così, nel lungo periodo, la coesione sociale della comunità di riferimento.

DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi 

OBIETTIVO DEL PROGETTO: 

Obiettivo generale è promuovere interventi di assistenza e riabilitativi per migliorare il benessere psicofisico delle persone con disagio psichiatrico e dipendenze patologiche utenti dei servizi socio sanitari e riabilitativi dei distretti socio-sanitari Rieti, Palombara Sabina e Formia.

Tale obiettivo si espleta attraverso i seguenti obiettivi specifici:

  • rafforzare l’autonomia personale degli utenti, tramite percorsi individualizzati e supporto nell’espletamento di attività di vita quotidiana al fine di migliorarne autostima e la qualità di vita 
  • potenziare le esperienze di socializzazione degli utenti, in modo da risponde all’isolamento e la bassa partecipazione sociale, alla scarsità di offerte culturali e in generale per permettere la creazione di un sistema in cui il paziente psichiatrico o tossicodipendente possa ritrovare proprio nel contesto sociale e territoriale in cui vive un mezzo per il miglioramento della propria salute e vita sociale

RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

Azione 1: Fase di avvio

Inserimento operatori volontari SCU all’interno dell’equipe della struttura; team building del gruppo: condivisione del progetto e dell’organigramma e assegnazione dei ruoli; conoscenza della struttura e dei referenti; creazione della relazione con l’utenza; partecipazione alle riunioni di equipe; supporto nelle azioni trasversali di promozione, comunicazione e documentazione delle attività (testi, brochure, volantini, poster, inserzioni web ecc.); partecipazione a stesura documenti di progetto e allestimento strumenti (stesura banche dati, mappature dei servizi, indirizzari, schede utente, ecc.); logistica di progetto (invii materiali, spedizioni, diffusione dei materiali ecc.).

Azione 2: Aumentare le opportunità migliorative della qualità di vita dell’utente

Supporto nella gestione delle attività relative alle regole del comportamento e collaborazione con gli operatori, supporto agli utenti; affiancamento degli operatori nelle attività da essi gestite per la cura personale e contestuale da parte degli utenti; partecipazione e supporto all’organizzazione dei pasti e delle attività comuni; partecipazione agli incontri e alle riunioni dedicate alla gestione della casa e delle attività; affiancamento agli operatori nelle attività rivolte all’accrescimento della capacità di autogestione; supporto agli utenti, collaborazione nelle attività a fini educativi: abilità della comunicazione e del linguaggio, autonomia personale; partecipazione in affiancamento degli operatori alle attività culturali e ricreative; affiancamento degli operatori nel gestire pratiche amministrative e legali dei pazienti; partecipazione alle uscite individuali e di gruppo; supporto operativo agli operatori nel lavoro di rafforzamento competenze e nella creazione di relazioni utili ai training e inserimenti lavorativi.

Azione 3: Implementare le occasioni e i processi di socializzazione, riabilitazione e inclusione anche occupazionale degli utenti 

Partecipazione all’elaborazione e organizzazione di materiali e strumenti per le attività laboratoriali; collaborazione nella gestione degli accompagnamenti nel caso di attività esterne alla struttura; supporto agli operatori nella gestione dell’aula (cura degli spazi, mantenimento del registro presenze, supporto ai partecipanti con più difficoltà…); supporto agli operatori nel lavoro di trasmissione di competenze idonee allo svolgimento di attività lavorative specifiche; supporto nelle attività di agricoltura sociale e orti solidali; collaborazione nella elaborazione e gestione delle attività ludico-ricreative; collaborazione nella elaborazione e gestione di materiali e contenuti informatici, video e di altri media; affiancamento degli operatori nella organizzazione di gite e vacanze; supporto ella preparazione di materiali divulgativi, promozionali, informativi; affiancamento ad operatori ed utenti nelle attività di montaggio, gestione sito e Facebook.

Azione 4: Favorire un percorso di recupero del rapporto con le famiglie di origine e di supporto dei familiari degli utenti

Raccolta dati e presa contatti; affiancamento nell’organizzazione e nella gestione degli incontri (predisposizione spazi, materiali, ecc.); collaborazione nell’accoglienza delle famiglie; partecipazione alle attività e ai laboratori; supporto nel sostegno all’utenza e ai fimiliari; collaborazione nella gestione degli accompagnamenti nel caso di attività esterne alla struttura; affiancamento di operatori e utenti nella gestione dell’accoglienza di ospiti.

Azione 5: Chiusura Progetto

Partecipazione alle riunioni di valutazione del progetto: elaborazione proposte, suggerimenti; realizzazione di materiali video fotografici per documentare l’esperienza svolta.

Tutte le attività degli operatori volontari si possono svolgere in presenza ma è possibile prevedere, ad esclusiva decisione dell’ente, che una parte di esse siano realizzate non nelle sedi di attuazione del progetto, ma “da remoto” attraverso adeguati strumenti in possesso dell’operatore volontario e/o forniti dall’ente. Questa modalità potrà essere attivata in situazioni di emergenza che non consentano l’operatività presso le sedi o per altre opportunità di servizio e il suo utilizzo non andrà mai oltre il 30% del totale delle ore.

PRESENTAZIONE DEGLI ENTI DI ACCOGLIENZA E DELLE SEDI PRINCIPALI DI SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO

ASL DI RIETI

Il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche è l’articolazione gestionale delle ASL deputata alla promozione della salute mentale secondo una concezione allargata al benessere psicologico relazionale e sociale ed alla prevenzione diagnosi cura e riabilitazione del disagio psichico e del disturbo mentale per l’intero arco della vita. Opera privilegiando interventi personalizzati ed intervenendo prioritariamente sul territorio secondo una logica di psichiatria e di psicologia di comunità. Il DSM coordina sotto un’unica direzione le attività territoriali e ospedaliere, pubbliche e private accreditate dell’assistenza per la salute mentale e le dipendenze patologiche. Si articola in Centri di Salute Mentale – CSM, dal Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura – SPDC, dai Centri Diurni, dalle Residenze Sanitarie Assistite – RSA e dalle Strutture Riabilitative Residenziali. Presso i DSM si costituisce la Consulta della Salute Mentale a cui partecipano i rappresentanti di Associazioni di familiari, di utenti e di volontari che operano in partnership con i servizi. Secondo le ultime rilevazioni, i servizi ambulatoriali del CSM hanno erogato oltre 14mila prestazioni di tipo psicologico, sociale e infermieristico negli ultimi 12 mesi, e 38 sono gli utenti attualmente in carico presso il Centro diurno. 9 sono invece gli utenti ospiti presso la struttura residenziale La Villa.

SEDE: ASL RI – CSM 1/C. D. INDIRIZZO: Via Della Tavola D’argento, 19 CODICE: 202316 N.VOLONTARI: 1

SEDE: ASL RI – C. T. R. INDIRIZZO: Via Della Tavola D’argento, 19 CODICE: 202319 N.VOLONTARI: 1

DIANOVA ONLUS

La Comunità di “Palombara” dell’associazione Dianova Onlus, nasce nel 1988 nel Comune di Palombara Sabina zona della collinare della Sabina, a 30 Km da Roma e a 50 Km da Rieti. Dianova Onlus, nasce in Italia nel 1984, per sviluppare programmi e progetti negli ambiti del trattamento delle dipendenze patologiche e del disagio giovanile. L’Associazione basa la sua azione sulla convinzione che, con l’aiuto adeguato, ogni persona può trovare in se stessa le risorse necessarie per il proprio sviluppo personale e l’integrazione sociale. La missione di Dianova consiste nello sviluppare azioni e programmi che contribuiscano attivamente all’autonomia personale e al progresso sociale.

Per quanto riguarda la Comunità Lazio di Dianova Onlus, a Palombara Sabina, l’utenza attuale conta 18 ospiti, affetti da tossicodipendenza o alcol dipendenza, alcuni dei quali in carico ai servizi sociali o al Tribunale. La Comunità occupa un’area di 5.500 mq circa, che comprende padiglioni residenziali e spazi comuni, giardini, laboratori, serra ed orti, zone sportive. Nella comunità opera un’equipe multidisciplinare composta da varie professionalità ed è possibile ospitare fino a 18 persone, tossicodipendenti o alcolisti, per i quali sono previsti due distinti percorsi di inserimento. 

Le persone generalmente sono inviate dal servizio pubblico Ser.D e/o dai tribunali in misure alternative al carcere oppure per invio privato. Oltre alle attività quotidiane di gestione (cucina, lavanderia, pulizia, etc…) vengono organizzati diversi laboratori: agricoltura biologica (uliveto), creativo ed espressivo, giardinaggio, orto e serra. 

Il percorso di inserimento è volto a far sì che ognuno possa acquisire il massimo grado di “autonomia possibile”. 

Tuttavia, raggiungere tale capacità in termini pieni e assoluti non sempre è possibile, in particolare da parte di coloro che hanno una lunga storia di dipendenza e di fallimenti.

Occorre sottolineare che la salute mentale è da considerarsi un’area trasversale a cui afferiscono tutte quelle caratteristiche patologiche che si riconducono agli ambiti psichiatrici e quelli correlati alle dipendenze.

Per quanto riguarda Il fenomeno delle dipendenze, si tratta di una patologia complessa e con un importante impatto socio-sanitario, con conseguenze dirette e indirette sull’ordine pubblico e sulla spesa sanitaria e sociale. Nonostante l’attenzione pubblica, il monitoraggio statistico presenta difficoltà sia pratiche che metodologiche perché trattandosi di un comportamento nascosto e stigmatizzato non è facile recuperare dati completi.

L’OMS definisce la tossicodipendenza una “malattia a decorso cronico-recidivante”. Questa definizione parla di un aspetto essenziale che caratterizza la tossicodipendenza, cioè la determinazione di uno specifico stile di vita. La tossicodipendenza infatti non vuol dire solo decidere di assumere sostanze nocive, generatrici di meccanismi di dipendenza, ma comporta il lasciarsi dietro una normalità, caratterizzata da comportamenti e atteggiamenti usuali e da routine quotidiane, che una volta intrapreso il tunnel della dipendenza sono destinate a scomparire. Quindi la dipendenza muta radicalmente la persona, alterandone i meccanismi fisici e psicologici e rendendola vittima di un circolo vizioso e di esclusione grave dalla società in cui essa vive. Il consumo di sostanze stupefacenti può essere considerato alternativamente sia una conseguenza sia una causa di emarginazione sociale.

SEDE: Struttura residenziale per le dipendenze di Palombara COMUNE: PALOMBARA SABINA 

INDIRIZZO: Strada della Salvia 13 CODICE SEDE: 152849 N. VOLONTARI RICHIESTI:1

A.P.S. L’AQUILONE ONLUS

La casa famiglia offre due tipologie di servizi rispondenti ai bisogni degli utenti. La Comunità Alloggio (struttura residenziale) è rivolta fondamentalmente a soggetti che hanno raggiunto una sufficiente stabilizzazione della sintomatologia psichica, pur senza raggiungere quel sufficiente livello di autonomia necessario a garantire il pieno reinserimento sociale e/o la permanenza in famiglia. I programmi terapeutici, quindi, sono orientati verso attività di riabilitazione, socializzazione e sostegno psicologico nonché, dove possibile, sul lavoro con le famiglie. Il Semiresidenziale invece è per quei soggetti per i quali non sia opportuno o necessario effettuare una separazione dal contesto familiare, ponendosi anche come ambiente di appoggio per persone che abbiano altre terapie in corso. Le attività sono finalizzate a integrare, sostenendolo e rinforzandolo, un percorso educativo e riabilitativo già attuato altrove (scuola, famiglia, ecc.). Alle strutture residenziali si affianca il Centro diurno, struttura polivalente di sostegno, socializzazione, aggregazione e recupero, rivolta alle persone disabili e ai soggetti a rischio di emarginazione e disadattamento sociale. Gli ospiti nel centro diurno svolgono progetti pedagogico-terapeutico-riabilitativi specifici e personalizzati in base alle loro esigenze. 

Al centro si svolgono attività mirate all’orientamento e alla formazione professionale così come attività finalizzate a favorire processi comunicativi ed espressivi, orientate al recupero e al mantenimento di competenze individuali, relazionali e pratiche. La casa famiglia e il centro diurno per disabili accolgono persone con disagio psico-fisico-sociale stabilizzato, sia non autosufficienti che con recuperabili capacità di autonomia. Non rappresentano una soluzione abitativa definitiva, per cui sono previsti inserimenti anche a tempo determinato o addirittura solo in alcuni giorni della settimana nel caso di collaborazioni familiari o in preparazione al progetto del “dopo di noi”.

SEDE: VIA PISCIARELLO 29/35  – CODICE SEDE: 215403

INDIRIZZO: VIA ACQUAROLA SNC FORMIA (LT) N. VOLONTARI RICHIESTI : 2

TOTALE POSTI DISPONIBILI- 5 POSTI DISPONIBILI SENZA VITTO E ALLOGGIO

  ENTE

SEDE

CODICE SEDE 

POSIZIONI DISPONIBILI

INDIRIZZO

COMUNE

ASL Rieti

ASL RI – CSM 1/C. D.

202316

1

Via Della Tavola D’argento, 19

Rieti

ASL RI – C. T. R.

202319

1

Via Della Tavola D’argento, 19

 

A.P.S. L’ AQUILONE ONLUS

APS L’AQUILONE ONLUS

215403

2

VIA PISCIARELLO 29/35

FORMIA (LT)

Dianova Onlus

Struttura residenziale per le dipendenze di Palombara

152849

1

Strada della Salvia 13

PALOMBARA SABINA

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto. Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche alle specifiche e saltuarie attività progettuali, di co-progettazione e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto.

Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute.

Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio. 

Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. 

Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.

Agli operatori volontari si richiede pertanto:

– Flessibilità oraria, disponibilità all’eventuale turnazione e comunicazione con congruo anticipo (almeno 48h) della richiesta dei giorni di permesso;

– Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (in quest’ultimo caso con i recuperi previsti dal regolamento);

– Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione;

– Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connessi alla partecipazione al progetto;

– Predisposizione alle attività con l’utenza;

– Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio;

– Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente;

– Particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio;

-Disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti;

– Disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi …) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio.

Come previsto dal contratto di servizio civile la partecipazione alla formazione generale e specifica è obbligatoria e pertanto non sarà possibile prendere permessi durante quelle giornate. La formazione può avvenire anche in modalità residenziale e prevede un impegno orario sia mattutino che pomeridiano per un totale di 42 ore (comprese nel monte ore del progetto).

EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: 

Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto.

Gli enti attuatori e le sedi di accoglienza si rendono disponibili a fornire, soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature, tutte le informazioni necessarie per mettere in condizione il candidato di compiere una valutazione adeguata e consapevole su quali sono le caratteristiche del progetto per cui sta presentando la propria candidatura.

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: sono pubblicati sul sito www.cescproject.org  

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da un ente soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. Verrà inoltre sottoscritto dall’ente iscritto all’Albo (ente proponente il progetto) attraverso il legale rappresentante e/o dal coordinatore responsabile del servizio civile universale dell’ente e dall’ente di accoglienza attraverso l’operatore locale di progetto e/o dal legale rappresentante.

L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui/lei imputabili.

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.

Si prevede che alcuni moduli possano essere svolti anche in remoto (sempre con una percentuale al di sotto del 50% del totale delle ore previste) attraverso sistemi informatizzati di Didattica a distanza al fine di facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i volontari in simultanea e/o garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro qualora non fosse possibile realizzare le attività formative previste in presenza. 

MODULI:

1- Presentazione dell’Ente e del contesto operativo (8h)

2- Cenni sul tema della malattia mentale e delle dipendenze patologiche (16h)

3- Comunicazione, ascolto e decentramento del punto di vista per un’operatività più consapevole (8h)

4- Ruolo del volontario nelle relazioni di aiuto (12h)

5- Tecniche di animazione e laboratoriali (8h)

6-  Il contributo dell’operatore volontario nel progetto di servizio civile (12h)

7- Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile (8h)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO: 

“2022 COESIONE SOCIALE E BENESSERE INTERGENERAZIONALE NELLA REGIONE LAZIO”

OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE:

  • OBIETTIVO 3: Assicurare la salute ed il benessere per tutti e per tutte le età
  • OBIETTIVO 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

Rafforzamento della coesione sociale, anche attraverso l’incontro tra diverse generazioni e l’avvicinamento dei cittadini alle istituzioni

PER INFORMAZIONI 

E-mail: infobando@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00

Martedì – Giovedì: 14.00 – 17.00

Tel: +39 3516881486