SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA

TITOLO PROGETTO: ACCOLGO DUNQUE SONO

SETTORE E AREA DI INTERVENTO:

“Accolgo dunque sono” è un progetto che si realizza attraverso una pluralità di servizi e contesti di intervento a carattere socio assistenziale, focalizzati sull’assistenza residenziale e diurna di minori in situazione di vulnerabilità e svantaggio e delle loro famiglie, spesso private dell’assistenza necessaria. Dai dati Istat 2021 si è evidenziato che i territori su cui insistono le sedi di attuazione del progetto sono accomunate da fattori di forte criticità relativi allo stato sociale ed economico, all’inserimento lavorativo e all’educazione ma anche all’area sociale e sanitaria. Tutti gli enti che partecipano a tale progettazione intendono quindi, attraverso i servizi espletati, assicurare a bambini e giovani uno sviluppo sano ed equilibrato che tenga conto delle situazioni di criticità, delle eventuali risorse su cui far leva e che promuova l’autonomia personale e la nascita di solide reti sociali attorno ad essi.

DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi

OBIETTIVO DEL PROGETTO: 

L’obiettivo generale del progetto è di coinvolgere gli operatori volontari, attraverso attività, laboratori e incontri formativi, nel processo trasformativo che intende migliorare il benessere e le condizioni critiche dei destinatari, colpiti da elevata disoccupazione, abbandono scolastico, scarsità di percorsi professionalizzanti e difficoltà di inserimento lavorativo per le persone disabili. I destinatari sono i minori, temporaneamente allontanati dai nuclei familiari, accolti nelle comunità residenziali e semi-residenziali i quali necessitano assistenza e supporto nei percorsi di crescita, educazione e inclusione sociale.

Si intende raggiungere l’obiettivo sopra delineato attraverso azioni che:
promuovano lo sviluppo e l’inclusione sociale dei giovani accolti nei servizi degli enti di attuazione grazie alla partecipazione ad attività laboratoriali, educative, di socializzazione e di formazione personale;

supportino le difficoltà dei care givers nella gestione dei figli attivando le competenze e le risorse dei/del genitori/e;

promuovano attività formative, educative, sportive e culturali che permettano l’acquisizione dell’autonomia personale e sociale dei destinatari.
Fondamentale è anche il ripristino del rapporto tra il minore e la scuola, spesso discontinuo o addirittura interrotto. La finalità principale del progetto è infatti di creare una rete tra gli enti, i servizi territoriali, le famiglie e tutti gli attori istituzionali impegnati a favore di questi bambini e ragazzi al fine di promuovere un’azione capillare di diffusione delle pratiche di progetto e delle offerte e delle opportunità messe in campo. Gli obiettivi perseguiti dalle attività degli operatori impegnati saranno a lungo termine e contribuiscono al rientro dei minori nelle famiglie ma anche alla loro autonomia.

Per tali ragioni, gli obiettivi di tale progetto possono essere declinati nel seguente modo:

promuovere il benessere delle famiglie attraverso azioni a sostegno delle competenze genitoriali;

integrare e potenziare le attività dei servizi territoriali e specialistici in un’ottica di prevenzione del 

disagio familiare

RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

Le attività che gli operatori volontari svolgeranno sono finalizzate al conseguimento degli obiettivi individuati e consistono nell’implementazione di una serie di attività ad esso strettamente correlate, mirate all’efficacia complessiva dell’azione di reinserimento sociale dei minori e giovani in situazione di disagio accolti presso le sedi di progetto. Ciascun intervento educativo, riabilitativo e formativo è pensato e programmato tenendo conto: dell’età, delle difficoltà e della storia del beneficiario, della valutazione delle potenzialità residue, delle necessità ed esigenze di ciascun utente. Per ciascun giovane o bambino, infatti, dopo una prima fase di accoglienza, osservazione e valutazione, viene predisposto un piano operativo individualizzato in cui vengono segnalate le attività programmate specifiche, gli obiettivi da raggiungere, gli eventuali percorsi riabilitativi (sia per i minori accolti nelle comunità che per i giovani disabili accolti nel Campus Concettina) e i tempi. Le attività proposte dagli enti di accoglienza sono comuni a tutte le sedi.

Sostegno alla didattica e ai percorsi scolastici

L’attività di supporto scolastico nasce dall’esigenza di creare percorsi educativi utili ai minori per affrontare con un approccio positivo il lavoro didattico, sviluppando il piacere per la ricerca e lo studio. Un adeguato supporto scolastico può fornire a bambini e ragazzi in difficoltà strategie che li aiutino a riscoprire il piacere di essere costruttori del proprio processo di apprendimento. Durante l’affiancamento nello svolgimento dei compiti l’operatore volontario accompagna i bambini e i ragazzi nelle attività di:
ricerca di un metodo di studio a loro congeniale
costruzione di mappe concettuali e mappe mentali utili alla memorizzazione profonda dei concetti
apprendimento e utilizzo di mnemotecniche e strategie per sintetizzare e fissare i contenuti
Tutte le metodologie scelte dagli educatori e operatori, sono calibrate sulle possibilità di ciascun bambino o ragazzo e tengono conto dell’età, del reale sviluppo cognitivo e delle specifiche difficoltà di ciascuno. Per i bambini più piccoli (o per i giovani con gravi disabilità) gli esercizi proposti mirano soprattutto all’acquisizione della coordinazione oculo-manuale, al favorire e consolidare le capacità attentive, all’orientamento spazio-temporale e al riconoscimento di odori, colori e materiali attraverso esperienze di esplorazione tattile e visiva.

Le diverse esperienze di sostegno scolastico hanno prodotto apprezzabili risultati in una quota significativa di beneficiari, che hanno recuperato importanti lacune, acquisendo tecniche e capacità di studio tali da consentire promozioni insperate; il sostegno ha svolto un’importantissima funzione relazionale, permettendo una maturazione dei minori e giovani di cui ha beneficiato lo stesso ambiente scolastico.

Acquisizione, mantenimento e recupero autonomie di base e strumentali

Per autonomia si intende un processo che vede interagire contemporaneamente e in modo interdipendente la persona con disagio, il Servizio, la famiglia e il territorio. In questo processo il “saper essere” e il “saper fare” sono in un rapporto circolare. 

L’autonomia è intesa in almeno quattro ambiti centrali:
autonomia individuale vista come coscienza di sé, dignità personale e accettazione dei propri limiti, cura della propria persona, capacità di superare le diverse forme di dipendenza, capacità di scelta
autonomia relazionale intesa come capacità di differenziare gli ambienti, i contesti di vita, e 24 muoversi in essi nel rispetto del proprio benessere e della propria dignità
autonomia sociale come capacità di stare in contesti gruppali rispettandone e tollerandone le regole e i vincoli
autonomia nella gestione della casa e dei propri interessi intesa come capacità di gestire in modo equilibrato il rapporto tra obblighi e interessi personali (lavoro, hobby, ecc…)

Gli operatori della struttura affiancheranno i destinatari nelle principali attività di cura e a seconda delle difficoltà, con metodologie differenti li aiutano nella cura dell’igiene personale, cura delle proprie cose, cura e pulizia dei propri spazi e di quelli in comune, cucinare, ove possibile utilizzare in modo corretto il denaro, utilizzare i mezzi pubblici, svolgere piccole commissioni (andare in posta o in banca) e programmare la propria giornata e i propri impegni. Nei bambini molto piccoli gli sarà necessario che l’operatore dia il suo sostegno nel controllo sfinterico e nella comprensione di un utilizzo corretto del bagno.

Attività di animazione

L’animazione, e tutte le attività che si raggruppano sotto questa definizione – come momenti di gioco, pomeriggi dedicati all’arte, a lavori creativi – regalano grandi benefici sia per la singola persona, favorendo l’autonomia, che per il gruppo, che può così interagire in armonia. I partecipanti alle attività ottengono infatti benefici sull’umore, sul tono, e sulla risposta pronta agli stimoli verbali, come domande e racconti – se autosufficienti; nei casi, invece, di fragilità connesse a disabilità, si cerca di favorire il mantenimento delle capacità residue, stimolando attraverso attività specificatamente studiate e altamente strutturate. In tutte le attività, indispensabile è favorire la cooperazione fra i bambini e ragazzi, utilizzando metodologie dialogico e narrative e di apprendimento collaborativo, che favoriscono la collaborazione nel gruppo e sviluppano l’autonomia organizzativa e di pensiero. Le attività espressive e laboratoriali sono possibilità di espressione del proprio corpo, della propria creatività, della singolare personalità di ogni bambino oltre ad essere un canale attraverso il quale ogni ragazzo può comunicare proprie emozioni e stati d’animo. Esprimersi significa, da un lato prendere coscienza di sé, dall’altro manifestarsi agli altri. Tener conto delle esigenze dei minori, significa consentire e favorire l’espressione in tutte le sue forme per conoscere i ragazzi ed aiutarli a crescere, permettere loro di confrontarsi e raccontarsi con i coetanei e soprattutto dare voce ai loro vissuti.

Tra le attività proposte vi sono:
attività ricreative
le attività sportive, in maggioranza sport di gruppo per facilitare i processi di socializzazione degli utenti
le attività culturali (che riguardano soprattutto le vacanze estive, le uscite balneari e le visite al territorio)

il laboratorio di teatro, ha come principale obiettivo quello di favorire e stimolare le forme di apprendimento e sperimentazione di tecniche recitative di vario tipo (da quelle con la musica alla prosa, dai burattini, al mimo….). Inoltre si lavorerà sulla scenografia, la preparazione della coreografia e della sceneggiatura per favorire l’acquisizione di nuove abilità, anche da un punto di vista artigianale e artistico. Il laboratorio propone una serie di attività socializzanti, utili per favorire l’accettazione delle diversità e per l’individuazione e il potenziamento delle capacità espressive individuali.
i laboratori ludico-ricreativi, finalizzati a stimolare la fantasia e la creatività, formare un gruppo di lavoro omogeneo in cui il confronto possa servire a crescere insieme, favorire la libera espressione delle proprie capacità, educare al riciclo e al riuso per favorire la consapevolezza del valore dei materiali e la cultura del “non-spreco”, avvicinare bambini e ragazzi alle tecniche di lavorazione (manipolazione della materia, capire che essa può avere infinite possibilità d’utilizzo per l’espressione, progettare e riportare dei disegni sulla superficie che si intende utilizzare, uso dei colori e strumenti, ecc.), acquisire consapevolezza sulle proprie capacità ed attitudini artistiche e accrescere, mediante queste, la possibilità di immaginare futuri lavorativi diversi. Trasversalmente, la dimensione creativa sarà funzionale all’accrescimento dell’autostima e delle competenze relazionali, puntando alla creazione di un contesto di lavoro di gruppo che migliori le proprie capacità comunicative, che fortifichi la consapevolezza di sé, che crei, infine, premesse di miglioramento anche rispetto alla sfera culturale.
il laboratorio delle emozioni, finalizzato a coinvolgere i ragazzi in un percorso che porti ciascun minore alla consapevolezza di sé, delle proprie qualità, e alla conoscenza della propria sfera cognitiva ed emotiva, in un’analisi dapprima introspettiva e successivamente cogliendo la sua dimensione all’interno del mondo e della società. L’azione educativa si soffermerà in particolar modo su ciò che il bambino o il giovane prova in una precisa circostanza, per aiutarlo ad analizzare le diverse emozioni e sensazioni percepite fisicamente e dar loro un nome. Dare un nome a ciò che sta avvenendo in lui lo aiuterà poi, non solo a conoscere le emozioni ma a riconoscerle successivamente, in sé stesso e negli altri, in un allenamento che durerà tutta la vita. Il percorso si propone di offrire loro, sin dai primissimi giorni di accoglienza, la possibilità di manifestare i propri stati d’animo, di conoscere e riconoscere le emozioni e di raccontare le sensazioni.

Interventi di sostegno alle famiglie e alle competenze genitoriali

Le attività di sostegno alle competenze genitoriali corrispondono ad un processo che parte dall’accoglienza della storia personale raccontata dal genitore e dal riconoscimento del suo vissuto, per approdare successivamente a una “confronto” e a una elaborazione più sistematica dell’esperienza. In corrispondenza con le fasi di crescita e di vita del figlio è necessaria una progressiva differenziazione delle competenze genitoriali, tale da permettere una responsività allo sviluppo e all’entrata in gioco dei differenti sistemi motivazionali e di significato. L’intervento di sostegno alle competenze è rivolto a garantire un processo relazionale che si configuri come “accompagnamento” all’esplorazione e alla ricerca di senso e significato personali inerenti la funzione genitoriale. Il lavoro di esplorazione con il genitore mira a promuovere l’acquisizione di capacità di riconoscimento, rispetto e validazione dell’esperienza emozionale propria e del figlio. Ciò consente una progressiva capacità di accettazione della dimensione di alterità, necessaria al figlio per crescere e al genitore per incoraggiarlo in modo responsivo in tale direzione. In questo senso l’intervento cerca di promuovere nel genitore una maggiore consapevolezza e l’attivazione di processi di cambi amento concreto.

Per la sede Comunità per minori-Il Favo e la Comunità per minori Talità Kum

-Il Favo sono previste anche le seguenti attività:
Partecipazione agli incontri di avvio progetto e alle riunioni di equipe
Gestione di piccoli momenti di animazione mentre i genitori sono impegnati nei colloqui con gli esperti
Affiancamento degli operatori durante le uscite sul territorio e le vacanze estive
-Organizzazione di attività ricreative e predisposizione di laboratori manuali
-Accompagnamento degli utenti presso i servizi del territorio e per le attività esterne (catechesi, visite mediche, riunioni gruppi scout..ecc)

Per la sede Casa di Accoglienza madri Bambini “L’isola felice” e la Comunità madri bambini Nazareth (Il Favo) sono previste anche le seguenti attività:
Partecipazione alle riunioni di equipe
Gestione di piccoli momenti di animazione verso i minori, mentre le mamme sono a lavoro o fuori dalla 

Comunità e Supporto durante le giornate di formazione per le famiglie

Accompagnamento degli utenti (madri o bambini) presso servizi del territorio

Partecipazione alle riunioni di equipe

Progettazione di laboratori ludici e didattico educativi con bambini e mamme e di laboratori manuali
Accompagnamento e sostegno delle mamme alla vita comunitaria: nella gestione degli ambienti, preparazione dei pasti, cura delle proprie camere ecc
Realizzazione di attività psicomotorie di gruppo

Per la sede Campus Concettina Onlus sono previste anche le seguenti attività:
Supporto nel servire i pasti
Accompagnamento delle persone meno autonome per esigenze sanitarie- ludiche – ricreative
Supporto al progetto Teatro, al Laboratorio Musicale e al Laboratorio Informatica
Affiancamento alle azioni di supporto domiciliare
Supporto e sostegno nella formazione e divulgazione delle reti di relazione

PRESENTAZIONE ENTI DI ACCOGLIENZA E SEDI DI SVOLGIMENTO:

L’Associazione “Il Favo” opera da oltre 20 anni nel territorio di Caltagirone in provincia di Catania, come movimento spontaneo di volontariato con particolare attenzione al mondo minorile. Nell’agosto 1994 viene costituita l’Associazione; subito dopo nasce un centro di aggregazione giovanile nel quale affluiscono moltissimi bambini e ragazzi, ai quali viene offerta la possibilità di un recupero scolastico e attività di animazione. Successivamente l’Associazione aderisce alla federazione Nazionale del C.N.C.A. (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza). Essendo nel Calatino la condizione minorile a forte rischio sotto vari profili (familiare, scolastico, di integrazione sociale e civile) nel 1996 viene inaugurata la prima Comunità Alloggio per Minori denominata “Il Favo”. Nel 2002 l’Associazione avvia una Casa d’Accoglienza per gestanti, ragazze madri e donne in difficoltà denominata “Nazareth”, con la collaborazione della Diocesi di Caltagirone, che ha destinato a tale scopo dei locali e del Movimento di Capodarco Nazionale, del quale Il Favo fa parte dal 2001. La comunità rappresenta una risorsa importante a disposizione della realtà locale, accanto vi è la parrocchia Gesù Adolescente, che insieme a numerose associazioni sociali ed i gruppi SCOUT ell’Agesci (ente di rete del programma) annualmente organizzano attività ludiche e ricreative per le mamme i bambini. Nel 2017 si è materializzato il sogno di una nuova comunità per minori “Talità Kum”, con sede a Comiso (Ragusa), poco distante dalle scuole e dalle attività svolte dai minori. 

Si riepilogano di seguito il numero delle sedi dell’Associazione e la tipologia di servizio.
Comunità-alloggio per minori Il Favo
Casa d’accoglienza Nazareth
Comunità-alloggio per minori Talità Kum 

L’Associazione Campus Concettina Onlus nasce a Linguaglossa nel 1986 per volontà di Concettina Pafumi e Giuseppe Cannavò, non ha fini di lucro e aderisce alla Comunità di Capodarco. La costruzione del Campus Concettina, iniziata nel 2002 e conclusa nel 2008, è stata finanziata da Lions International. La Comunità, interviene nella complessa realtà delle persone disabili con la proposta di un modello di relazione interpersonale e la possibilità di organizzare delle risposte in funzione dei bisogni favorendo la creazione, la promozione e la valorizzazione delle reti di solidarietà. Oggi il Campus infatti, rappresenta una realtà, capace di rieducare e inserire in un contesto sociale spesso difficile, ragazzi e ragazze che per via delle loro fragilità fisiche e psichiche vengono ancora discriminati ed esclusi. 

L’Associazione Luigi Monti – Casa Famiglia L’Isola Felice è promossa dalla congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione che attuano le loro iniziative nello spirito del Vangelo, in diverse parti del mondo, anche con la collaborazione di laici qualificati. Presso la Casa Famiglia “Padre Luigi Monti” i minori che si trovano in gravi difficoltà possono trovare accoglienza ascolto e aiuto, sostegno psicologico recupero ed orientamento scolastico-professionale. L’Associazione, nata per offrire aiuto ed accoglienza ai bambini e alle mamme che si trovano in un momento di grave difficoltà nella loro vita, si configura come una Casa d’Accoglienza per Gestanti, Ragazze madri e donne in difficoltà per un numero massimo di sei/otto utenti anche in regime di “pronto soccorso educativo”.

POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI: 10 POSTI DISPONIBILI SENZA VITTO E ALLOGGIO

ENTI DI ACCOGLIENZA

CODICE SEDE

SEDE

CITTA’

INDIRIZZO

N. VOL




Il Favo

152892

Comunità Il Favo

CALTAGIRONE

Via Madonna della via

2

152893

Casa d’Accoglienza Nazareth

GRAMMICHELE

VIA Alessandro Volta 47

2

152894

Comunità Talità Kum

COMISO

Via Toscanini

1

Campus Concettina onlus

193764

Campus Concettina

CATANIA

Via Vignazza

3

Ass. LUIGI MONTI

153048

Sede unica

SIRACUSA

Corso Vittorio Emanuele

2

    

TOTALE

10

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

L’orario di servizio viene stabilito dall’Ente di accoglienza in relazione alla natura delle attività previste dal progetto. Le particolari condizioni ed obblighi richiesti per l’espletamento del servizio sono connessi anche alle specifiche e saltuarie attività progettuali, di co-progettazione e di partenariato descritte quali: impiego nelle altre sedi previste dal progetto comprese quelle degli enti partner, pernottamenti per specifiche attività, missioni o trasferimenti in altro comune o regione, flessibilità oraria, impegno nei giorni festivi per eventi associativi e/o comunitari, attività da remoto. Il servizio avrà una continuità per tutto il periodo del progetto ad esclusione dei giorni di chiusura delle sedi, in aggiunta alle festività riconosciute. Laddove il numero dei giorni di chiusura della sede, in cui obbligatoriamente l’operatore volontario deve usufruire dei permessi fosse superiore ad un terzo del totale dei giorni di permesso a sua disposizione, nell’ambito delle attività previste dal piano di impiego, si adotterà una modalità e una 39 sede alternativa per consentire la continuità dello svolgimento del servizio. 

Nell’articolazione dell’orario di servizio di norma non è previsto il recupero di ore aggiuntive superiori a quelle giornaliere e settimanali previste. Nei casi eccezionali in cui questo dovesse verificarsi l’ente si attiverà per far “recuperare” le ore in più entro il mese successivo e senza che i giorni effettivi di servizio siano inferiori a quelli indicati in sede progettuale.

Agli operatori volontari si richiede pertanto:
– Flessibilità oraria, disponibilità all’eventuale turnazione e comunicazione con congruo anticipo (almeno 48h) della richiesta dei giorni di permesso, 

– Disponibilità a svolgere servizio nei giorni di sabato, domenica e festivi (in quest’ultimo caso con i recuperi previsti dal regolamento); 

– Disponibilità a svolgere missioni anche in luoghi diversi dalla sede del servizio o fuori Regione; 

– Disponibilità a seguire scrupolosamente le indicazioni dell’Ente in materia di prevenzione e sicurezza connessi alla partecipazione al progetto 

– Predisposizione alle attività con l’utenza 

– Comportamento educato e rispettoso nei confronti dell’utenza e del contesto di svolgimento del servizio 

– Sottoscrizione e rispetto degli eventuali Regolamenti interni predisposti dall’Ente – particolare attenzione alla riservatezza riguardo le informazioni riguardante gli utenti di cui si dovesse venire a conoscenza nel contesto di servizio – disponibilità a svolgere la formazione generale e/o specifica in modalità residenziale o remoto secondo le modalità previste dal progetto e dalle Disposizioni vigenti – disponibilità, se in possesso di patente B, a porsi alla guida di automezzi appartenenti e/o a disposizione dell’ente di assegnazione, di sua proprietà o di terzi, per l’attuazione degli interventi previsti dal progetto e a rispettare l’automezzo utilizzato e il programma delle attività, gli orari e i percorsi senza nessun onere dei costi (benzina, parcheggi,…) o richieste di eventuali danni causati al mezzo utilizzato durante lo svolgimento del servizio. 

– Disponibilità, eventuale ma non vincolante, a mettere a disposizione dell’ente di assegnazione un automezzo di sua proprietà, e rilascio all’ente medesimo di una dichiarazione di porsi alla guida del proprio automezzo durante l’orario di svolgimento del servizio, con le modalità e nei limiti concordati con l’ente. In questo caso l’ente, stipulerà una polizza aggiuntiva per rischi non coperti dall’assicurazione stipulata dal Dipartimento (ad esempio una polizza Kasko).

Come previsto dal contratto di servizio civile la partecipazione alla formazione generale e specifica è obbligatoria e pertanto non sarà possibile prendere permessi durante quelle giornate.

EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI: 

Al fine di un corretto espletamento del servizio civile, tra gli eventuali ulteriori requisiti rispetto a quelli previsti dal d.lgs. n. 40 del 2017, che i candidati devono necessariamente possedere per poter partecipare alle selezioni; per cui l’assenza di tali requisiti preclude la partecipazione al progetto. Gli enti attuatori e le sedi di accoglienza si rendono disponibili a fornire soprattutto nel periodo di apertura del bando per la presentazione delle candidature tutte le informazioni necessarie per mettere in condizione il candidato di compiere una valutazione adeguata e quindi una scelta consapevole nel presentare la propria candidatura.

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: sono pubblicati sul sito www.cescproject.org 

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Le competenze degli operatori volontari verranno attestate utilizzando un “attestato specifico” rilasciato e sottoscritto da ente terzo Capodarco Formazione Impresa Sociale srl CF./P.IVA 10158601004, soggetto giuridico privato, diverso dall’ente proponente e dall’ente attuatore del progetto, che, da statuto, si occupa di attività di valutazione o di bilancio delle competenze e attività ad esse riconducibili quali la formazione, l’orientamento formativo, l’orientamento professionale, l’incontro domanda-offerta di lavoro, anche a titolo non esclusivo. 

L’attestato varrà rilasciato agli operatori ai volontari che completano il periodo del servizio civile universale o che ne abbiano svolto almeno il 75% e spetta, altresì, a coloro che hanno svolto un periodo di servizio civile pari ad almeno il 50% dei mesi complessivamente previsti e lo stesso sia stato interrotto dall’operatore volontario per documentati motivi di salute o per cause imprevedibili non a lui imputabili. 

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

La durata della formazione sarà di 72 ore di cui il 70% delle ore saranno svolte entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto, il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.

Gli enti co-progettanti, lavorando in sinergia hanno elaborato diverse strategie e sperimentazioni di inclusione sociale delle fasce minorili e giovanili, che si declinano nelle azioni di progetto e condivise da tutti gli enti co-progettanti e che si realizzano anche attraverso il contributo degli Operatori di 44 Servizio civile che saranno impegnati nelle sedi attuazione. Per tale ragione si intende precisare che tutti gli operatori volontari impiegati nel presente progetto riceveranno la stessa formazione specifica in ordine ai moduli previsti dal processo formativo fatte salve per specifiche attività differenti evidenziate nella tabella che segue o insorgenti in sede di avvio o attuazione del progetto anche a seguito delle attività di monitoraggio previste. In tal caso si potranno prevedere alcuni moduli di formazione differenziati e i contenuti della formazione specifica riguarderanno comunque l’apprendimento di nozioni e competenze necessarie allo svolgimento del servizio nel campo d’azione previsto dal progetto. Le ore di formazione specifica saranno erogate dagli enti di attuazione del progetto, presso ciascuna sede e con i formatori individuati. Si prevede che alcuni moduli possano essere svolti anche in remoto (sempre con una percentuale al di sotto del 50% del totale delle ore previste) attraverso sistemi informatizzati di Didattica a distanza al fine di facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i volontari in simultanea e/o garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro qualora non fosse possibile realizzare le attività formative previste in presenza.

Modulo 1: Il ruolo dell’operatore volontario in Servizio civile nell’Ente di accoglienza (8h)

Modulo 2: Presentazione dell’Ente (8 ore)

Modulo 3: Lo sviluppo del bambino, l’adolescenza e l’età adulta (8h)

Modulo 4: L’autonomia personale e la conquista dell’indipendenza (8 ore)

Modulo 5: Tecniche di comunicazione e relazione con l’utente (8 ore)

Modulo 6: Organizzazione dei servizi socio-assistenziali e delle reti informali di cura (8 ore)

Modulo 7: Modalità di realizzazione di laboratori creativi (8 ore)

Modulo 8: Principali riferimenti legislativi e normativi in materia di servizi socio-sanitari ed assistenziali (8 ore)

Modulo 9: La normativa in Italia sulla sicurezza (D.lgs. 81/2008): ruoli, funzioni, prassi (8 ore)

TITOLO DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO: “2022 RISCATTO DALL’EMARGINAZIONE SOCIALE ED INCLUSIONE PER LE PERSONE FRAGILI IN SICILIA”

OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE 

Goal 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e un’opportunità di apprendimento per tutti
4.1 Garantire ad ogni ragazza e ragazzo libertà, equità e qualità nel completamento dell’educazione primaria e secondaria che porti a risultati di apprendimento adeguati e concreti
4.6 Garantire che tutti i giovani e gran parte degli adulti, sia uomini che donne, abbiano un livello di alfabetizzazione ed una capacità di calcolo 

Goal 10: Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le Nazioni 

10.2 potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro
10.3 Assicurare pari opportunità e ridurre le disuguaglianze nei risultati, anche eliminando leggi, politiche e pratiche discriminatorie e promuovendo legislazioni, politiche e azioni appropriate a tale proposito.

Attraverso l’incremento delle attività di sostegno alle accoglienze presso tali strutture diurne e residenziali con attività sportive, culturali, laboratoriali, di partecipazione a gruppi formali e informali, di animazione esterne (fine settimana, gite e soggiorni estivi), di assistenza domiciliare e di sostegno a percorsi di potenziamento delle competenze genitoriali (supporto psicologico, gruppi di confronto tra genitori,…), si concorre al raggiungimento dei traguardi 4.1 e 4.6 dell’ob. 4 dell’agenda 18 2030, ovvero “assicurarsi che tutti i ragazzi e le ragazze completino una istruzione primaria e secondaria libera, equa e di qualità che porti a rilevanti ed efficaci risultati di apprendimento” e “assicurarsi che tutti i giovani e una parte sostanziale di adulti, uomini e donne, raggiungano l’alfabetizzazione e l’abilità di calcolo”. Inoltre, attraverso azioni personalizzate di inclusione sociale per le persone con disabilità e migranti presenti nelle comunità territoriali e nelle strutture diurne e residenziali, si concorre al raggiungimento del traguardo 10.2 dell’ob. 10 dell’agenda 2030, ovvero potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica per tutti.

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:
Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili alla vita sociale del Paese

PARTECIPAZIONE DI GIOVANI CON MINORI OPPORTUNITA’ DI TIPO ECONOMICO
3 POSIZIONI RISERVATE A GIOVANI CON DIFFICOLTA’ ECONOMICHE

SEDE

CITTA’

INDIRIZZO

GMO

Comunità Il Favo – 152892

CALTAGIRONE

Via Madonna della Via

1

Comunità Talità Kum

CATANIA

Via Alessandro Volta

1

Campus Concettina

CATANIA

Via Vignazza

1

Documento che attesta l’appartenenza del giovane alla tipologia individuata 

Il candidato dovrà presentare il documento che attesti il requisito richiesto valido alla data di presentazione della domanda.

Le difficoltà economiche sono desumibili da certificazione che riporti un valore ISEE inferiore o pari alla soglia di 15.000 euro.

Non è ammessa l’autocertificazione resa ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000.

Le difficoltà economiche sono desumibili da documentazione che riporti un valore ISEE inferiore o pari alla soglia di 15.000 euro. Non è ammessa l’autocertificazione resa ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000. Il candidato dovrà presentare il documento che attesti il requisito richiesto valido alla data di presentazione della domanda.

PER INFORMAZIONI 

E-mail: infobando@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00

Martedì – Giovedì: 14.00 – 17.00

Tel: +39 3516881486