Rwanda      

SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA

TITOLO DEL PROGETTO: Amakuru, EduAction in Rwanda

SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione

della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi.

DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI

CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO

L’intervento si articolerà nella Provincia di Kigali, nei dintorni della Capitale e nei villaggi rurali delle province limitrofe. Nello specifico nelle località di Ndera e Masaka (distretto di Gasabo), nella località di Gatenga distretto di Kicukiro), le quali insistono tutte nell’area periurbana della capitale Kigali, e nella località di Karenge (distretto di Rwamagana). Qui è dove sono localizzati gli interventi con i minori, primariamente durante i periodi di apertura delle scuole. Ad eccezione di Karenge, si tratta di località abbastanza urbanizzate e popolate, non lontane dal centro della capitale e non troppo difficili da raggiungere, grazie anche all’esistenza (con qualche eccezione) di strade asfaltate e facilmente percorribili.

La località di Ndera, dove si trova la sede operativa di Anymore Onlus, è il capoluogo del distretto di Gasabo, si trova a circa 15 km dal centro della capitale, nelle vicinanze dell’aeroporto. Si tratta di un villaggio piuttosto popolato e mediamente urbanizzato, con la presenza di case (seppur di dimensioni e fattura modeste), scuole, un mercato, una parrocchia, un dispensario e un posto di polizia. Non sempre le strade sono asfaltate, ma non è comunque difficile da raggiungere. La popolazione locale vive soprattutto di agricoltura, praticata nei campi circostanti, e piccoli commerci (piccoli empori, qualche bar, …). Qui è presente un centro diurno per bambini e ragazzi con deficit intellettuali che al momento offre assistenza a più di 80 minori della zona.

Masaka si trova nel distretto di Gasabo, nella provincia di Kigali, a circa 17 chilometri a sud-est. E’ un villaggio rurale scarsamente popolato e la sua economia, fondamentalmente di sussistenza, si basa su piccole attività di agricoltura, pastorizia e artigianato. Qui è presente la Casa Fattoria realizzata da Holy Family che offre un’opportunità di autonomia lavorativa ai giovani in uscita dalla Casa Famiglia.

Il distretto di Kicukiro insiste nell’area urbana della capitale Kigali. Si tratta di una località urbanizzata e densamente popolata, non lontana dal centro della capitale. È facilmente raggiungibile grazie all’esistenza di un buon numero di strade asfaltate e facilmente percorribili ed alla presenza anche di qualche mezzo pubblico. A Kicukiro sono presenti scuole, uffici, attività commerciali e abitazioni di tipo residenziale.

Situato nel distretto di Kicukiro, Gatenga è uno dei quartieri più popolati e tra i più poveri di Kigali ed è uno snodo importante di passaggio per raggiungere varie zone importanti della città. Attualmente tutto il sobborgo sta subendo una forte trasformazione dal momento che la vecchia zona industriale situata a Gatenga sta per essere spostata verso Nyamata. Adiacente si trova la dogana, l’ambulatorio che fa i vaccini per tutto il paese e l’area expo dove si svolgono numerose fiere ed eventi. Il principale collettore aggregativo di questa parte della città è l’oratorio Don Bosco dei Padri Salesiani che operano in Rwanda. La struttura è parecchio grande e offre al suo interno la possibilità di praticare diversi sport e discipline, ospitando migliaia di ragazzi del quartiere. I giovani che frequentano l’oratorio sono principalmente bambini e adolescenti con situazioni economico-sociali disagiate, alcuni di questi ragazzi e le ragazze vengono da contesti poverissimi e alcuni di questi vivono soli senza genitori.

Karenge è un villaggio rurale situato nel distretto di Rwamagana a circa 40 km dal centro di Kigali, nella Provincia Orientale del Rwanda. La popolazione residente conta circa 30.000 abitanti. Gli abitanti dell’area interessata sono quasi tutti agricoltori, in quanto il terreno è molto fertile e produce soprattutto caffè e banane che rappresentano le uniche risorse di base. La maggior parte della popolazione è formata da giovani, orfani, vedove e poveri che rappresentano sia i gruppi più vulnerabili, sia i gruppi più in difficoltà a fronteggiare le problematiche legate all’accesso sanitario, alla disoccupazione, alla disgregazione familiare e all’accesso scolastico. Proprio per quanto concerne la scuola, nelle zone rurali del Rwanda, come Karenge, il tasso di abbandono è molto elevato. Gran parte degli studenti, a causa di molteplici fattori, devono farsi carico dei fratelli più piccoli perché orfani e svolgere mansioni pesanti e coltivare la terra per mangiare. Nel villaggio è presente un grande centro pastorale delle SUORE OBLATE DI CRISTO che si prendono cura delle ragazze madri e dei loro figli. Il centro prepara e distribuisce giornalmente pasti caldi a piccoli studenti, molti dei quali figli di ragazze madri, oltre ad avere attivato alcuni progetti: una sartoria, un panificio ed un laboratorio artigianale di manufatti tipici del luogo per ridare dignità alle famiglie del villaggio.

Il problema rilevato

Il progetto “Amakuru, EduAction in Rwanda”, inserito nel Programma “Inclusione delle persone fragili in AFRICA”, rientra nell’ambito d’intervento c) Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese

In Rwanda la guerra civile ha reso orfani oltre 100 mila bambini e si contano ormai a migliaia i bambini e i ragazzi che lavorano e vivono sulla strada nella capitale Kigali. Sebbene la situazione dei minori sia significativamente migliorata dagli Anni ’90 ad oggi, il Rwanda resta considerato tra i Paesi africani in cui c’è molto ancora da lavorare per migliorare le condizioni dell’infanzia.

Il Governo ruandese ha investito molto per recuperare le ferite post-genocidio e già nel 2008 il Forum Africano sulla Politica dell’Infancia (Acpf), nel “Rapporto sul benessere dell’Infanzia in Africa” presentato a Nairobi, collocava il Rwanda al 10° posto su 52 paesi africani rispetto a 40 indicatori rappresentativi della qualità della vita per i minori, e al 2° posto per quota percentuale del PIL destinato alla salute dell’infanzia. La mortalità infantile è scesa da 182 a 52 morti ogni 1.000 nati vivi tra il 2000 e il 2013. Il paese ha conosciuto una significativa riduzione delle disuguaglianze nella salute, sia dal punto di vista dei tassi di mortalità infantile che della copertura dei servizi sanitari:

·       il 98% dei bambini di 1 anno nel 2010 era stato vaccinato contro difterite-tetano-pertosse, una percentuale più alta della Gran Bretagna:

·       nel 2000, le donne appartenenti ai gruppi sociali più ricchi avevano 3 possibilità in più rispetto a quelle povere di partorire in presenza di personale specializzato, ma nel 2010 questa differenziazione era passata dal 22% al 64% di partorienti assistite al momento del parto.

Ciò nonostante, benché ci siano evidenti segnali di crescita, ancora oggi la popolazione rwandese soffre per il trauma della guerra (fonte: Action Aid):

·       a causa della morte massiva della popolazione maschile, oggi l’età media è inferiore ai 19 anni. Le donne sono la maggioranza;

·       il 70% delle famiglie vive con meno di un euro al giorno;

·       il 43% dei bambini sotto ai 5 anni soffre di malnutrizione cronica;

·       la maggior parte dei bambini abbandona la scuola nei primi tre anni di frequenza;

·       le poche scuole attive sono strutture danneggiate dalla guerra, sono pericolanti e inagibili.

Nel 2013 la Caritas di Kigali ha effettuato un’indagine per rendersi conto delle condizioni di vita della popolazione, dalla quale emergono i seguenti punti critici:

·       forte e continua crescita demografica;

·       negazione dei fondamentali diritti dei bambini;

·       pessime condizioni igieniche e abitazioni in stato deplorevole, con case molto piccole e mal costruite.

Rispetto alla qualità degli interventi educativi, alcuni passi in avanti sono stati fatti, ma ancora molto c’è da lavorare per garantire un’educazione, di qualità, per la maggior parte dei minori del Rwanda.

La scuola rappresenta ad oggi un’istituzione fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle comunità. Oltre alle scuole statali, che versano in condizioni spesso fatiscenti per la mancanza di risorse economiche che riparino i danni della guerra o il degrado del tempo, in Rwanda sono presenti numerosi istituti educativi gestiti da missionari religiosi che negli anni si sono radicati nelle comunità e rappresentano un punto di riferimento importante per le famiglie e un contributo significativo alle politiche educative del Governo.

Il sistema scolastico rwandese è cosi articolato:

· SCUOLA MATERNA: dai 3 ai 6 anni (durata 4 anni)

· SCUOLA PRIMARIA: dai 7 ai 12 anni (durata 6 anni)

· TRONC COMUN (MEDIE): dai 13 ai 15 anni (durata 3 anni) qui si iniziano a studiare tutte le materie che proietteranno il ragazzo verso le scuole superiori.

· SCUOLE SECONDARIE: dai 16 ai 18 anni (durata 3 anni). In questa fase gli studenti scelgono gli istituti in base allo sbocco professionale: esistono scuole alberghiere, di lettere, scienze, economia, contabilità, amministrazione).

· UNIVERSITA’: dai 19 ai 22 anni (durata 4 anni). Esistono molte università in Rwanda, per lo più private, ma è presente un campus universitario statale che include al suo interno molte facoltà.

 

DESTINATARI DEL PROGETTO

Sono destinatari del progetto circa 980 bambini e adolescenti in Rwanda, nella Provincia di Kigali e nella Provincia Orientale (Karenge), tra quelli accolti e/o assistiti da Anymore Onlus e i suoi partner locali, di cui

·       750 minori tra i 12 e i 18 anni che frequentano le scuole o vivono nelle strutture residenziali presso le sedi delle attività progettuali.

·       230 minori e giovani tra 0 e 7 anni, tra cui alcuni con disabilità (disabili fisici e con ritardo mentale) ospiti della struttura di Gatagara Humura nel villaggio di Ndera

Tipologia di DESTINATARI

Località

Tipologia di struttura

N. DESTINATARI

Bambini/e dai 3 e i 7 anni)

Ndera

Centro per disabili Gatagara Humura

80

Ragazzi/e dai 12 ai 18 anni

Ndera

Istituto “Petit Séminaire Saint Vincent de Paul”

250

Ragazzi/e, dai 12 e i 18 anni.

Gatenga (Kicukiro)

Centro dei Giovani dei Padri Salesiani di Gatenga

530

Bambini/e da 0 a 15 anni

Karenge

Istituto Suore Oblate di Cristo

100

Bambini e ragazzi da 3 a 15 anni orfani, di cui alcuni con disabilità

Masaka

Fattoria educativa (residenziale) “Masaka”

20

TOTALE

   

980

 

Riportiamo di seguito alcuni dati più specifici riguardanti le strutture direttamente interessate:

–  Il centro diurno HumuraFreres De La Charite Hvp – Gatagara“a Ndera, attualmente accoglie 80 bambini e ragazzi DISABILI con deficit intellettivi.

L’obiettivo generale del Centro Humura è quello di migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi con deficit mentali. Il centro cerca di aiutare i bambini e i giovani ad integrarsi nelle loro famiglie e nella comunità. In particolare, l’ambiente diurno in cui sono inseriti supporta l’obbiettivo di far socializzare i bambini e di guidare i genitori ad una migliore comprensione e accettazione della disabilità dei figli, supportandoli nell’educazione con bisogni speciali. Il Centro cerca di creare un ambiente consono ai loro bisogni speciali. Per questo cerca di sviluppare un piano educativo che si adatti alle capacità e ai bisogni degli utenti: il programma è differenziato in base al grado di disabilità, all’età e al genere.

La struttura oltre alle classi dispone di una stanza per la riabilitazione, una nuova cucina didattica finanziata da Anymore Onlus e una sala da pranzo, giardino con parco, laboratori dedicati ad attività come cucito, fabbricazione di collanine e sapone e di uno spazio per la musica.

–  L’Associazione Holy Family di Kigali, insieme ad Anymore Onlus, ha realizzato la costruzione di una casa fattoria nel villaggio di Masaka al fine di dare autonomia ai ragazzi, per lo più orfani di cui alcuni con disabilità, provenienti da famiglie molto povere, a conclusione degli studi e del loro percorso all’interno della casa dfamiglia di Kigali. La casa fattoria ospita venti ragazzi e dà loro l’opportunità di autogestirsi e sostenersi attivando dei piccoli progetti di agricoltura e pastorizia, gestendo la fattoria e investendo dunque in quello che è il principale settore del paese: l’agricoltura.

– Nel loro Istituto di Karenge, le SUORE OBLATE DI CRISTO si prendono cura, tra le altre cose, delle ragazze madri della zona e dei loro figli. Il centro inoltre prepara e distribuisce giornalmente, all’interno della mensa popolare, pasti caldi a piccoli studenti, molti dei quali figli delle ragazze madri, oltre ad avere attivato alcuni progetti: una sartoria sociale, un panificio ed un laboratorio artigianale di manufatti tipici del luogo. In più, compiono visite domiciliari periodiche alle famiglie più bisognose del villaggio.

 

PRECEDENTE ESPERIENZA DELL’ENTE PRESSO CUI SI REALIZZA IL PROGETTO NEL PAESE

ANYMORE ONLUS

Negli ultimi anni numerosi sono stati i volontari italiani che hanno contribuito allo sviluppo di azioni a favore dei bambini rwandesi, nel supporto alle attività di AnymoreOnlus, durante esperienze medio-lunghe di volontariato, missioni e campi di lavoro/conoscenza. Il 15 gennaio 2020 è iniziato il secondo progetto di Servizio Civile Universale “Tugende – Nel cuore dell’Africa” di tre operatori volontari a supporto delle attività di Anymore Onlus nel Paese.

In Rwanda Anymore Onlus opera attraverso la propria sede operativa Amahoro House a Ndera nella provincia di Kigali e presso il Petit Seminaire Sant Vincent.

Mission dell’associazione è “promuovere la pace e i diritti umani attraverso azioni concrete”. Anymore, attraverso la propria rete di partner locali, realizza progetti nel campo dell’animazione, del supporto scolastico, dell’assistenza e dello sport come strumento di integrazione e superamento dei conflitti.

  • Progetto “Holy Family”dal 2010 Holy Family è una casa di accoglienza, con sede a Kigali, per bambini poveri, principalmente orfani, molti dei quali portatori di handicap. La casa accoglie bambini da 0 a 15 anni, con l’obiettivo di prendersi carico della loro formazione fino al raggiungimento dell’autonomia. Attualmente ospita 60 bambini.

Anymore supporta economicamente parte delle spese scolastiche, sanitarie e di vitto, ha realizzato il sostegno a distanza dei bambini ospiti fissi della struttura e facilitato progetti di microcredito per favorire l’autofinanziamento del centro e delle famiglie accoglienti

  • Progetto “Rilima” – 2011/ 2012 Rilima è una località situata nel distretto di Bugesera, provincia dell’est del Rwanda, è una regione nella quale gli abitanti provenienti dalla provincia del nord vi si sono rifugiati per motivi politici/economici. Questa regione è stata caratterizzata da periodiche carestie dovute a mancanza di pioggia. Il progetto ha realizzato la costruzione di 35 abitazioni per 35 famiglie di Rilima.
  • Progetto “Masaka” –  dal 2014 a Kigali su iniziativa dell’organizzazione RwandeseHoly Family è stata avviata la costruzione di una casa fattoria nel villaggio di Masaka al fine di dare autonomia ai ragazzi dell’orfanotrofio che hanno concluso la scuola. La casa ospita fino a venti ragazzi divisi in camere multiple e dà loro l’opportunità di auto gestirsi e sostenersi attivando dei piccoli progetti di agricoltura e pastorizia, mettendo su una fattoria, investendo dunque in quello che è il principale settore del paese: l’agricoltura.
  • Progetto “Diamoci la mano” – dal 2014 al 2018 a Nganzo, un piccolo villaggio rurale nel distretto di Gakendea nel nord del Rwanda, i cui abitanti (circa 5000) vivono soprattutto di agricoltura e il territorio collinare non agevola le comunicazioni. È un progetto di cooperazione internazionale in collaborazione con partener Italiani e locali, che sta curando il completamento della ristrutturazione della scuola, l’acquisto di kit scolastici per gli scolari e la formazione degli insegnanti.
  • Progetto “Fair Play –  Sport for Africa” – (Rwanda e Uganda) dal 2015. Il progetto sportivo nasce dall’idea di integrare l’aspetto sociale con quello sportivo, aprendo una finestra nuova per i  giovani, le scuole e i villaggi, mediante l’attività sportiva e in particolare nelle 6 discipline olimpiche: il Calcio, il Basket e il Volley (sport già fortemente conosciuti e praticati nel mondo) con la novità dell’ Hockey su prato e del rubgy che hanno riscosso un grandissimo successo e dell’Atletica leggera. I volontari sportivi provenienti dall’Italia e dall’estero, ospitati presso AMOHORO HOUSE del PetiteSeminaire di Ndera a Kigali, hanno preso parte alle attività d’insegnamento sportivo delle 6 discipline, rivolta ai bambini e giovani Rwandesi e Ugandesi di scuole pubbliche e private primarie e secondarie delle città di Kigali e Kampala in collaborazione con associazioni sportive locali. Il progetto ha visto la partecipazione di numerosi ragazzi di età compresa tra i 5 e i 18 anni dislocati in varie strutture scolastiche e in villaggi rurali dei due paesi ed si è sviluppato anche in strutture ospitanti ragazzi sordomuti o “angeli silenziosi”, riscuotendo molto successo.
  • Progetto “Emergenza Rwanda” – 2016. La campagna, promossa da ANYMORE Onlus, CARITAS Diocesana di Messina e dalla Parrocchia SS. Annunziata di Camaro San Luigi, ha promosso la Raccolta di Fondi a Sostegno della Ricostruzione di alcuni villaggi del nord del Rwanda e per l’invio di un Container a favore delle popolazioni colpite dall’ultima alluvione del maggio 2016 che ha seminato paura, causato evacuazioni e sfollamenti, distrutto case, strade e vite umane.

Progetto “Providance” – dal 2017. Il progetto è destinato alle ragazze (alcune sordomute) di alcuni villaggi rurali del Rwanda, che vengono inserite in una scuola di formazione di taglio e cucito gestita dalle Suore Missionarie di Gesù Bambini Eucaristico che operano da tantissimi anni in Rwanda, conseguendo un diploma alla fine del corso della durata di due anni. L’intervento prevede il sostegno delle ragazze per tutta la durata del corso di formazione (due anni), l’acquisto delle macchine da cucire e telai a pedali per la scuola di sartoria, l’acquisto delle stoffe, cotone, e materiale tecnico e didattico per la formazione professionale.

 

PARTNER ESTERI

 

AnymoreOnlus è da anni presente nel territorio e collabora con le istituzioni e gli enti locali che offrono servizi di supporto ed assistenza. Purtroppo, la carenza di strutture, personale, sia in termini quantitativi che qualitativi, non permette a tutti gli enti attivi sul territorio di soddisfare le richieste di una popolazione costantemente minacciata dalla povertà e dalla negazione dei propri diritti.

Attualmente nelle aree di intervento del progetto sono presenti:

A Kigali

·       Arcidiocesi di Kigali eretta il 10 aprile 1976 con la bolla CumVenerabiles di papa Paolo VI, ricavandone il territorio dall’arcidiocesi di Kabgayi, che contestualmente è stata trasformata in diocesi ed è divenuta suffraganea di Kigali.  La collaborazione con l’Arcidiocesi si realizza attraverso attività operativa con le parrocchie di Munyana, Ndera e Remera.

·       La Home of Hope delle Sister of Mother Teresa of Calcutta, una struttura di accoglienza per bambini, madri, anziani, persone con disabilità ed ex prostitute. La struttura comprende diversi stabili adibiti a diversi usi: casa delle suore, asilo, centro accoglienza poveri, laboratori per ragazze, dormitori per anziani e disabili, cucine, laboratorio per disabili, lavatoio, orti, chiesa, area giochi per i bambini, mensa popolare, aree adibite al taglio legna e ai lavori di artigianato.

A Ndera

·       L’Istituto “Petit Séminaire Saint Vincent de Paul”, fondato nel 1976, ha come obiettivo quello di preparare futuri candidati al Sacerdozio e accoglie 250 ragazzi dai 12 ai 18 anni. Tra le sue mission: dispensare ai giovani ragazzi una formazione umanistica, spirituale e intellettuale e formare laici preparati nel campo ecclesiastico, politico, socio-economico e professionale. Nell’ambito del progetto “Fair Play Rugby” gestisce una struttura da gioco e per attività sportive. Gli utenti del progetto sono principalmente bambini e adolescenti con situazioni economico-sociali disagiate. L’Istituto è partner fondamentale del progetto in quanto ospita parte dei beneficiari e fornirà parte delle strutture necessarie alla realizzazione delle attività di progetto.

·       L’Istituto Scolastico “G. S. Ndera” è una scuola statale governativa che accoglie circa 800 ragazzi/e dai 7 ai 18 anni. Mission: educazione e formazione scolastica. L’Istituto scolastico svolgerà un ruolo chiave nel coordinamento e nell’individuazione di possibili beneficiari da inserire nelle attività di progetto.

·       Centro Diurno Humura HVP – GATAGARA per bambini e ragazzi con disabilità e deficit intellettuali: l’obiettivo generale del Centro Diurno Humura HVP – GATAGARA è quello di migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi con deficit mentali, la cui casa si trovi nel Settore di Ndera. Il centro cerca di aiutare i bambini e i giovani ad integrarsi nelle loro famiglie e nella comunità. In particolare, l’ambiente diurno in cui sono inseriti supporta l’obbiettivo di far socializzare i bambini e di guidare i genitori ad una migliore comprensione e accettazione della disabilità dei figli, supportandoli nell’educazione con bisogni speciali. Consiste in una struttura diurna provvista di 3 classi, una stanza per la riabilitazione, segreteria, cucina, sala da pranzo, servizi, amplio giardino con campo da gioco, scivolo, altalena e sedie rotanti. Nel giardino ci sono altre strutture per le ulteriori attività portate avanti nel centro: la stanza per archivio documenti e riunioni, la struttura dedicata ad attività come cucito, fabbricazione collanine, fabbricazione sapone, il capannone della musica con una batteria, microfono e tamburi. Il Centro è partner fondamentale del progetto in quanto ospita parte dei beneficiari e fornirà parte delle strutture necessarie alla realizzazione delle attività di progetto.

A Kicukiro/Gatenga

·       Il Centro dei Giovani di Gatenga (Centre des Jeunes de Gatenga) gestito dai Padri Missionari Salesiani, è attivo dal 1986. In linea con la tradizione Salesiana, il Centro prevede non solo la gestione di un orfanotrofio, ma anche la promozione di attività di socializzazione, di animazione e di formazione scolastica e professionale che coinvolgono ogni giorno ragazze e ragazzi del quartiere e delle zone limitrofe (circa 1200). Il Centro rappresenta, inoltre, un importante punto di riferimento per la pratica sportiva dei giovani. Il Centro è partner fondamentale del progetto in quanto ospita parte dei beneficiari e fornirà parte delle strutture necessarie alla realizzazione delle attività di progetto.

I 1000 Hills Rugby, partner ufficiali del progetto di AnymoreOnlus “Fair Play Rugby”, supportano attività sportive per minori svantaggiati o abbandonati dalle famiglie nell’area di Gatenga. Progetto che mira alla conoscenza, all’opportunità e allo sviluppo dell’essere umano attraverso lo sport. Centrali sono i valori dello sport, in particolare quelli nobili del rugby: passione, solidarietà, rispetto, disciplina e fair play. Di conseguenza, le attività portate a vanti sono tutte volte alla promozione dell’inclusione sociale e della crescita nel rispetto dei diritti attraverso lo sport. Saranno coinvolti attivamente nella realizzazione di parte delle attività di progetto, in ambito sportivo ed educativo.

A Masaka

La Casa Famiglia “Holy Family” gestisce la casa fattoria ubicata nel medesimo villaggio rurale al fine di dare autonomia ai ragazzi più grandi e dare loro l’opportunità di auto gestirsi e sostenersi attivando dei piccoli progetti di microcredito nell’ambito dell’agricoltura e della pastorizia. La Casa Famiglia è partner fondamentale del progetto in quanto ospita parte dei beneficiari e fornirà parte delle strutture necessarie alla realizzazione delle attività di progetto.

A Karenge

Dal 2002 le Suore Oblate di Cristo sono attive in Rwanda dove gestiscono tre case di accoglienza: Casa di Kicukiro, Casa di Karenge, Istituto di Karenge. Giornalmente le suore preparano e distribuiscono 120 pasti caldi a piccoli studenti, molti dei quali figli delle ragazze madri, ed hanno attivato alcuni progetti per ridare dignità alle donne e ai loro figli: hanno affittato circa 200 casette a Karenge per ospitare le ragazze madri dell’area e dato l’avvio ad una sartoria sociale, un panificio per ragazzi orfani, ed un laboratorio di artigianato locale. I fini della realizzazione del progetto, verranno attivate collaborazioni ed interscambi con le Suore Oblate di Cristo in modo da favorire il confronto e lo sviluppo di tecniche educativo formative di qualità.

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

L’obiettivo del progetto è quello di favorire l’integrazione sociale ed educativa di 980 minori anche con disabilità accolti nelle scuole e nelle strutture residenziali nella Provincia di Kigali, nei dintorni della Capitale e nei villaggi rurali delle province limitrofe, in Rwanda.

Le azioni progettuali sono volte in primo luogo a implementare attività di supporto e cura e interventi socio-educativi potenziando e promuovendo l’inclusione sociale dei minori anche con disabilità permettendo loro di accedere ai servizi educativi e sociali. Grazie alle azioni messe in atto, la domanda di sostegno da parte dei centri potrà avere una risposta efficace e di qualità.

Si intende fornire ai minori con disabilità strumenti che accrescano la propria autonomia, ovvero la capacità delle persone di spostarsi, comunicare, compiere le attività della vita quotidiana, applicarsi in un’attività professionale o scolastica. 

In secondo luogo si vogliono creare spazi in cui i bambini possano ricevere un’educazione basata su un apprendimento ragionato e non mnemonico, in cui possano sperimentarsi ed essere stimolati.  Inoltre si vogliono promuovere attività didattiche e metodologie attraverso cui i minori possano sviluppare competenze creative e di elaborazione del pensiero critico.

In terzo luogo il progetto intende realizzare attività di sostegno scolastico e realizzazione di programmi educativi di qualità, per fornire loro un’educazione equa e inclusiva e un’opportunità di apprendimento. L’obiettivo è quello di favorire una maggiore partecipazione e inclusione sociale alla vita comunitaria di minori in situazione di fragilità.

L’analisi del contesto, delle criticità e delle risorse presenti nel territorio di intervento motiva la necessità di potenziare e migliorare i servizi già presenti nelle sedi, in base al seguente schema che riassume le criticità rilevate nel contesto in relazione a specifici indicatori che illustrano la situazione all’inizio e alla fine del progetto, specificando cosa si vuole raggiungere con la realizzazione del progetto.

RUOLO ED ATTIVITÁ DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

Azione 1. Sostegno e assistenza a minori con disabilità

  • Supporto agli operatori nella gestione quotidiana delle strutture residenziali e nell’assistenza dei bambini delle scuole dell’infanzia
  • Supporto agli operatori nella gestione mensile delle visite domiciliari alle famiglie dei bambini con disabilità
  • Supporto agli operatori nella cura e assistenza dei minori
  • Supporto nell’organizzazione di momenti ludico-ricreativi
  • Reperimento materiali e supporti per le attività laboratoriali e alle attività manuali e di piccolo artigianato
  • Supporto nell’organizzazione e realizzazione di tornei sportivi/spettacoli

Azione 2. Interventi educativi, ludico ricreativi e socializzanti

  • Laboratori per la promozione del “diritto al gioco e allo sport”
  • Formazione all’attività motoria di base [5-10 anni] e rudimenti tecnici discipline sportive (calcio, pallavolo, basket, atletica, hockey e rugby) per i più grandi
  • Gestione di spazi e momenti ricreativi formazione dei gruppi di attività, accoglienza e gestione dei bambini, cura e preparazione degli spazi e dei materiali
  • Supporto all’organizzazione e alla realizzazione di laboratori di teatro, musica, danza, etc.
  • Supporto nell’organizzazione e realizzazione di tornei sportivi/spettacoli
  • Realizzazione di attività volte a favorire lo sviluppo dell’area socio-affettivo-relazionale (autostima, rapporto con i compagni e con gli adulti, rispetto delle regole, rispetto della collaborazione, partecipazione, autocontrollo, capacità emozionale).

Azione 3. Rinforzo e inserimento scolastico

  • Organizzazione di classi di studio mirate al recupero delle carenze scolastiche
  • Elaborazione di percorsi individuali sulla base dei bisogni individuati nei colloqui con gli insegnanti delle scuole di riferimento
  • Preparazione di lezioni di lingua e di alfabetizzazione informatica
  • Supporto agli insegnanti durante lo svolgimento delle lezioni nelle scuole (gestione aula, preparazione materiali, sostegno ai ragazzi con difficoltà di apprendimento,
  • Attività di doposcuola per i soggetti più deboli
  • Realizzazione di attività innovative ludico- educative che stimolino l’apprendimento
  • Preparazione e realizzazione di esercizi per migliorare l’area della comunicazione e linguistica, sviluppo neuro-psicologico, comprensione verbale e non verbale
  • Partecipazioni alle riunioni di equipe e agli incontri periodici con i partner locali
  • Realizzazione documentazione fotografica e audio/video
  • Redazione relazioni e report periodici

 

SEDI DI SVOLGIMENTO

 

Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO IN ITALIA

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Anymore Onlus

Via Giacomo Venezian, Messina

153034

6

 

Sedi di attuazione del progetto all’estero

SEDE DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO ALL’ESTERO

INDIRIZZO SEDE

CODICE SEDE

N. OP. VOLONTARI

Amahoro House – Rwanda

Gasabo District – Ndera Kigali – Rwanda snc

153031

6

 

POSTI DISPONIBILI, VITTO E ALLOGGIO E RELATIVE MODALITA’:

I 6 volontari saranno ospitati in strutture gestite e organizzate dai partner locali in forma di comunità di convivenza, arredate nello stile e nelle caratteristiche delle abitazioni locali, non lontane dalle sedi di servizio e all’interno delle quali avranno garantiti i pasti giornalieri.

 

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

Giorni di servizio settimanali ed orario

Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio.

Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri

Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.

Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana

La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet.

Eventuali particolari condizioni ed obblighi

Obblighi: vaccinazione contro la febbre gialla.

Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per una organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità:

–        Circa 10 mesi di permanenza all’estero.

–        Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali;

–        Stile di vita essenziale;

–        Flessibilità negli orari di servizio, con esclusione degli orari notturni;

–        Disponibilità, se necessario, di prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o in giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;

–        Disposizione alla vita di comunità (co-gestione dello spazio abitativo, preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti personali);

–        Disponibilità a frequentare un corso di lingua e cultura kinyarwanda

–        Disponibilità alla guida degli automezzi messi a disposizione dell’ente per attività di progetto per chi è in possesso di patente.

Particolari condizioni di disagio

Non sono state riscontrate significative situazioni di disagio per i volontari se non quelle determinate dalla differenza linguistica, climatica e culturale.

Per promuovere e favorire un’esperienza di vita comunitaria, vengono alloggiati in stanze multiple, il vitto viene preparato collettivamente, tuttavia è possibile seguire diete o alimentazioni particolari in quanto nelle città sedi di progetto è commercializzato qualsiasi tipo di prodotto, alimentare o di altro genere.

Il collegamento internet è presente ma non garantisce una navigazione particolarmente veloce e potrebbe non essere sempre continuo.

Per la gestione delle spese comuni vige il principio del rispetto dei parsimoniosi standard di vita locali e del rifiuto del consumismo e dello spreco.

Inoltre, una formazione specifica e un’informazione puntuale, prima della partenza e continuativa in sede di realizzazione del progetto, abbasseranno notevolmente il grado di conflitto interpersonale e personale.

Eventuale assicurazione integrativa

Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa.

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE: La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio.

La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto.

Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato.

 

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Attestazione specifica che indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato.

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

 

MODULI IN PRESENZA

Sede di realizzazione

Roma: Via Lungro 1, e presso le sedi di attuazione del progetto all’estero.

Moduli della formazione

Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento (8h)

Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto (8h)

Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale (6h)

Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale (6h)

Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro (6h)

Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale (8h)

MODULI E CONTENUTI IN E-LEARNING

Modulo 7: Educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile (35 h)

Durata: 72 ore.

TITOLO DEL PROGRAMMA DI INTERVENTO CUI FA CAPO IL PROGETTO:

INCLUSIONE DELLE PERSONE FRAGILI IN AFRICA

OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE

Obiettivo 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Obiettivo 3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

Obiettivo 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

Obiettivo 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze

Obiettivo 10: ridurre l’ineguaglianza di e fra le Nazioni

Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni forti

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese

PER INFORMAZIONI 

E-mail: estero@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.00

Martedì – Giovedì: 14.00 – 16.00

Tel: +39 3516881486