Ecuador   

SCHEDA ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ASSOCIATO AL PROGRAMMA

TITOLO DEL PROGETTO: SVILUPPO RURALE SULLE ANDE

 

SETTORE E AREA DI INTERVENTO: Settore: G – Promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Area: 4 – Cooperazione allo sviluppo, anche con riferimento alla promozione della democrazia partecipativa e ai settori dell’assistenza, del patrimonio culturale, dell’ambiente e dell’aiuto umanitario alle popolazioni vittime di catastrofi.

 

DURATA DEL PROGETTO: 12 MESI

 

CONTESTO SPECIFICO DEL PROGETTO:

Il progetto “Sviluppo rurale sulle Ande” è rivolto a piccoli produttori, famiglie di contadini e comunità indigene o marginalizzate in difficoltà. Supporterà interventi di sviluppo negli ambiti del:

  • Sostegno a comunità di piccoli produttori agricoli e promozione di modelli sostenibili di produzione.
  • Supporto alle associazioni rurali su aspetti di comunicazione e marketing e promozione di modelli sostenibili di consumo.
  • Promozione di un’educazione di qualità, equa ed inclusiva.
  • Promozione della cultura locale, delle lingue ancestrali e del turismo su base comunitaria.
  • Promozione di una agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Verrà realizzato in 5 Province della cordigliera andina del Paese: Imbabura e Carchi, Chimborazo, Azuay e Loja, Nelle seguenti 4 sedi:

SEDECodice SEDECittà / Provincia
Gondwana Ibarra FEPP153346

Ibarra /

Imbabura+Carchi

Gondwana Riobamba153351Riobamba / Chimborazo
Gondwana Cuenca153355Cuena /Azuay
Gondwana Loja153356Loja / Loja

Il progetto interviene su criticità di tipo sociale ed economiche di taglio nazionale, quali la forte differenza di accesso alle risorse e la conseguente scarsa qualità della vita da parte delle popolazioni originarie e loro discendenti e in più in generale delle popolazioni che vivono in area rurale; il partner in loco è una ONG che lavora su tutto il territorio. Gli stessi miglioramenti previsti, riguardanti la produzione, gli sbocchi commerciali, il rispetto dell’ambiente e la difesa della diversità culturale devono rapportarsi ai fenomeni nazionali o macroregionali. Pertanto l’analisi del contesto non può esimersi dal riportare dati di più ampio respiro rispetto alle zone di intervento. Le attività previste in 5 regioni non si limitano ad una specifica area ma intervengono su tutto il territorio delle stesse regioni.

I principali bisogni delle popolazioni che vivono nelle zone di intervento del progetto sono relazionati alla mancanza dei servizi di base, una bassa qualità della produzione agricola, una formazione scolastica inadeguata, un difficile accesso alle risorse finanziarie, fonti di lavoro e mezzi di produzione insufficienti e poca incidenza a livello politico. Invertire queste criticità permetterà di rispondere ai bisogni della popolazione povera rurale, di migliorarne la qualità di vita e, allo stesso tempo, di migliorare l’equilibrio generale di tutto il contesto preso in considerazione. Le ricerche sul terreno effettuato dal Dipartimento “Studi e Progetti” del FEPP riportano i bisogni indicati come “chiave” di volta per invertire le criticità evidenziate nelle famiglie e comunità contadine marginali nelle Province di intervento.

Il progetto li riprende e formula le seguenti sfide sociali come quelle sulle quali si intende intervenire per invertire le criticità presenti:

  • Il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie di contadini in difficoltà, con una particolare attenzione alle minoranze etniche (indigeni e afro-ecuadoriani), alle donne e ai giovani che vivono nelle comunità rurali e nelle periferie;
  • Il rafforzamento delle attività produttive delle famiglie di contadini, supportando le loro attività in ciascuna fase della catena di valore: dalla produzione, alla trasformazione e commercializzazione;
  • Facilitare l’accesso ai programmi di formazione.
  • Contribuire con attività di sensibilizzazione a promuovere modelli di agricoltura sostenibili.

CONTESTO TERRITORIALE E AREA DI INTERVENTO

La regione interandina o Sierra è una regione geografica della Repubblica dell’Ecuador che si estende da Nord a Sud attraverso le Ande.

Il progetto viene realizzato in 5 province della cordigliera, da nord a sud: Carchi, Imbabura, Chimborazo, Azuay e Loja. Dal confine con la Colombia a quello con il Perù, con una omogeneità data da similitudini nella struttura produttiva, sociale, clima. Si caratterizza per i suoi imponenti vulcani e montagne, tra i più importanti il Cotopaxi e il Chimborazo. Nelle province che la compongono si possono incontrare città di grande importanza storica e turistica come Quito, Cuenca e Loja, e centri artigianali come Otavalo. Le 4 sedi di riferimento del progetto sono: Ibarra, Riobamba, Cuenca e Loja. La regione interandina presenta valli di diverse altitudini e climi. Si passa da 1.800 metri sul livello del mare nella parte più bassa a 6.310 sulla punta del Chimborazo.

PAESEREGIONI DI INTERVENTO: 5SEDI: 4
ECUADORImbabura, CarchiGondwana Ibarra FEPP
ChimborazoGondwana Riobamba
AzuayGondwana Cuenca
LojaGondwana Loja

IMBABURA

Imbabura è una provincia dell’Ecuador settentrionale che ha come capoluogo la città di Ibarra. Si estende su una regione montuosa (Cordigliere Orientale e Occidentale delle Ande) comprendente numerosi picchi vulcanici, tra cui il Cotacachi (4937 m) e l’Imbabura (4630 m) ed è attraversata dal fiume Mira, che ne segna anche il confine settentrionale e si estende per una superficie di 4,587 Km2.

La provincia è suddivisa in sei cantoni e 42 parrocchie, delle quali 36 sono rurali e 6 urbane. Secondo il Piano di Sviluppo Territoriale 2015-2030 il 47% della popolazione vive nell’area rurale.

La percentuale maggiore della superficie è ricoperta da monti e boschi, più del 40% del totale, seguita dai terreni coltivati e naturali che rappresentano il 34% del totale e infine le coltivazioni transitorie che interessano il 10% della superficie.

Secondo i dati INEC del censimento della popolazione e delle abitazioni del 2010, il 25% della popolazione si autodefinisce indigeno e vive principalmente nelle zone rurali. Interessante considerare la presenza di un 5,4% di popolazione di origine Africana, la quale vive principalmente nella zona che si identifica con il nome Valle del Chota e che confina a Nord con la Provincia del Carchi.

Secondo il Piano di Sviluppo Territoriale 2015-2030 della Provincia di Imbabura, il numero totale di persone sotto la soglia di povertà è di 214.241 abitanti, rappresentando il 54,2% della popolazione totale e a sua volta corrisponde al 3% del totale del paese.

L’indice di disuguaglianza è dello 0,44 mentre la denutrizione cronica colpisce il 44% dei bambini fino ai 5 anni di età, superando di 18 punti la media nazionale che si attesta intorno al 26%.

Con riferimento agli indicatori occupazionali, solo il 25% della popolazione è pienamente occupato, è invece sottoimpiegato il 71,5% della popolazione e disoccupato il 6,2%.

Il 21,7% della popolazione si dedica all’agricoltura e all’allevamento. I produttori che possiedono piccoli appezzamenti di terreno (meno di 2 ettari) rappresentano la maggioranza delle unità produttive rappresentando il 91% e ricoprono appena il 24% della superficie coltivata.

Le medie e piccole unità produttive, incluso quelle inferiori ai mille metri quadri, rappresentano il bacino di intervento del progetto.

CARCHI

Secondo il Piano di Sviluppo Territoriale 2015-2030 la Provincia del Carchi è la più a nord del Paese e confina con la Colombia. Fa parte della regione interandina sviluppandosi tra l’area altipianica di Pasto, la valle di Chota e i fianchi esterni delle due linee montagnose delle Ande. Il Capoluogo è Tulcán. Si estende su una superfice di 3.699 Km2 con una popolazione di circa 180.000 persone (dati INEC del 2016), la maggioranza della quale vive in area rurale o piccoli villaggi.

È una Provincia agricola e commerciale, sfruttando la vicinanza con la Colombia e il terreno particolarmente adatto alla coltivazione delle patate (il 40% di tutta la produzione nazionale proviene da qui) e di altri tipi di frutta e ortaggi.

La popolazione che vive sotto la soglia di povertà è pari al 57,2%, mentre la popolazione che vive in condizioni di povertà estrema (indigenza) è più del 20%.

L’indice di disuguaglianza è oltre lo 0,5. Negli ultimi anni la Provincia, così come accade in Imbabura, risente del forte afflusso di migranti e rifugiati colombiani che fuggono da situazioni di conflitto o sfruttamento. Nonostante l’intervento delle Nazioni unite (UNHCR) e il supporto dello stato ecuadoriano, questa popolazione accresce le fasce di disagio sociale ed economico, aumenta le situazioni di rischio (prostituzione, regolamento di conti ecc.) ed alimenta le propensioni alla conflittualità tra cittadini di diversa nazionalità. Le azioni del progetto saranno concentrate nell’area rurale del cantone Montufar e nella Valle del Chota, dove si concentra la popolazione di origine africana che sopravvive con l’agricoltura.

CHIMBORAZO

Il Chimborazo è una delle regioni interandine, storicamente rilevante per aver ospitato la prima capitale della repubblica dell’Ecuador a Riobamba, l’attuale capoluogo. Si estende per 6.400 Km2 che si sviluppano intorno alla statale Panamericana nella zona della Avenida dei vulcani. Da il nome alla Provincia il vulcano Chimborazo, la cui vetta è il luogo più lontano del pianeta del centro della terra, più dell’Everest per via dello schiacciamento dei poli. La popolazione è di 495.510 (dati INEC 2015). Il 38% indigeno si autodefinisce indigeno, il resto è comunque diretto discendente delle popolazioni originarie. Il tasso di analfabetismo, sebbene sia in calo rispetto ai dati del 2001 (19%), resta comunque rilevante nel 2010, registrando il 13,5% sul totale della popolazione.

L’economia oltre ai tradizionali prodotti andini (patate, orzo, grano, fagioli, mais) e all’allevamento di ovini e bovini, ha vissuto un tentativo di industrializzazione che vede ancora presenti alcune fabbriche di cemento, ceramica e legno. Sono presenti anche alcune miniere di un certo rilievo. Anche l’artigianato e il turismo sono presenti nella regione. Nel periodo preispanico era una delle zone più sviluppate dell’attuale Ecuador, ancora forte e visibile è la presenza di popolazione originaria che conserva tradizioni, lingua, abiti. L’indice di povertà nel Cantone di Riobamba, secondo il censimento INEC del (2010) è pari al 66,5%.

AZUAY

La provincia di Azuay si trova nel sud della regione tra la cordigliera occidentale e quella orientale, che

danno luogo alla formazione di valli abitate fin dall’epoca coloniale. Ha una superficie di circa 8.492,76 Km2 e un’altitudine che va dai 37 metri sul livello del mare nella zona costiera di Camilo Ponce Enriquez ai 4.482 metri sul livello del mare nel Parco Nazionale ElCajas.

Il Programma di Sviluppo Territoriale 2015-2030 riporta un tasso di analfabetismo tra le persone di età superiore ai 14 anni nelle aree urbane del 3,7%, mentre nelle aree rurali il dato raggiunge il 12,9%, quattro volte più alto. La malnutrizione infantile presenta percentuali molto elevate, tanto che se a livello nazionale, nel 2012, tra i bambini sotto i 2 anni è stata raggiunto un tasso di malnutrizione cronica del 23,97%, nella Provincia di Azuay in questo stesso periodo si registra una percentuale che raggiunge il 30,95%.

I settori dell’agricoltura e dell’allevamento sono costituiti da unità produttive familiari, la stragrande maggioranza dei lavoratori svolgono attività non retribuite (secondo i dati Sistema di Informazione Geografica e Agropecuaria – SIGAGRO – circa il 90%). Le attività sono rivolte all’auto-sostentamento e, in misura minore, alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti per il mercato interno. Attraverso le attività del presente progetto si vuole rafforzare questi settori. Un aspetto interessante da evidenziare è la concentrazione del terreno: Il 60% dei proprietari possiede appezzamenti inferiore ai 2 ettari, informazione che conferma l’importante presenza di piccoli proprietari nella Provincia. Purtroppo si registrano forti disuguaglianze per quanto riguarda la distribuzione delle terre, in quanto il gruppo minoritario di produttori che possiede oltre 50 ettari di terreno rappresenta il 6,4% sul totale e possiede il 60,7% della superficie totale mentre i produttori con un’area inferiore a 2 ettari occupano appena il 5% della superficie totale.

LOJA

Nel contesto nazionale, la provincia di Loja rappresenta il 4,30% della superficie totale del territorio nazionale, con una superficie di 11.065,59 km², ed è suddivisa, sotto il profilo giurisdizionale, in 16 cantoni, 78 parrocchie rurali e 24 parrocchie urbane.

Nel 2010, si registrano parametri elevati a livello provinciale in termini di povertà per necessità basiche insoddisfatte, con il 61,8% della popolazione totale; nell’area urbana la percentuale di persone in questa condizione è stata del 37,02% e nell’area rurale del 92,28%; mentre la povertà estrema ha raggiunto il 34,3% sul totale della popolazione

L’economia della popolazione rurale, la cui attività principale è l’agricoltura, è esposta al verificarsi di fenomeni naturali, come siccità e inverni prolungati che causano grandi perdite e costringono le persone ad abbandonare il territorio alla ricerca di nuove economie e di modi per soddisfare i propri bisogni. Lo dimostra il tasso di crescita della popolazione rurale, negativo dal 1974. I fattori che influenzano i movimenti migratori dalle aree rurali a quelle urbane sono la ricerca di un’occupazione, migliori salari, una migliore qualità dei servizi sanitari ed educativi e una maggiore diversità di stili di vita e di intrattenimento. La crescita incontrollata, oltre ad avere effetti negativi sul clima, aumenta anche la povertà urbana, con conglomerati che vivono in insediamenti informali, sovraffollati e con bassi livelli di servizi di base che, in condizioni di migrazione sproporzionata verso le città, causano un deterioramento a lungo termine delle infrastrutture.

Tutti i dati confermano come il maggior tasso di povertà, non alfabetizzazione, scarso accesso ai diritti, ricade nelle zone di campagna tra la popolazione contadina, di origine indigena o afrodiscendente.

 

DESTINATARI

Sono destinatari del progetto:

  • 280 contadine/i appartenenti a comunità indigene e non, piccoli produttori o appartenenti a comunità territoriali, delle aree rurali delle Province di Imbabura e Carchi, soci del sistema idrico comunitario nella valle del Chota, residenti nelle aree rurali andine delle 2 Province, le cui attività sono coordinate dalla Regional FEPP di Ibarra;
  • 220 contadine/i appartenenti alla popolazione e non, piccoli produttori o appartenenti a comunità rurali della Provincia di Bolivar, le cui attività sono coordinate dalla Regional FEPP di Riobamba;
  • 200 contadine/i appartenenti alla popolazione e non, piccoli produttori o appartenenti a comunità rurali della Provincia di Azuay, le cui attività sono coordinate dalla Regional FEPP di Cuenca;
  • 200 contadine/i appartenenti alla popolazione e non, piccoli produttori o appartenenti a comunità rurali della Provincia di Loja, le cui attività sono coordinate dalla Regional FEPP di Loja;
SEDEContadini/e
Gondwana FEPP Ibarra280
Gondwana FEPP Riobamba220
Gondwana FEPP Cuenca200
Gondwana FEPP Loja200
TOTALE900

Beneficiari:

Beneficeranno del progetto:

  • le famiglie dei contadini e contadine, dei giovani e delle persone in stato di disagio direttamente coinvolti;
  • le intere comunità indigene, di cui alcuni componenti saranno direttamente coinvolti nel progetto;
  • le attività commerciali che avranno rapporti di vendita o acquisti con i piccoli produttori supportati;
  • tutti i residenti e gli utenti delle aree Protette e aree naturali inserite nelle attività.

 

PRECEDENTE ESPERIENZA DELL’ENTE PRESSO CUI SI REALIZZA IL PROGETTO NEL PAESE

Gondwana Associazione di Cooperazione e Diplomazia Popolare (da qui in avanti Gondwana) ha una lunga e decennale esperienza di interscambio e di supporto ai progetti in Ecuador e, dal 2001, contribuisce – sia direttamente che attraverso i suoi partner – a selezionare i volontari inviati nel Paese, ad ospitare in Italia giovani e rappresentanti dei partner locali e a sviluppare progetti di cooperazione decentrata.

L’esperienza di Gondwana nel paese inizia già negli anni ’90, quando, con la denominazione Associazione Internazionale Noi Ragazzi del Mondo, è associata alla ONG CICa – Comunità Internazionale di Capodarco -, curandone la parte riguardante i giovani e il volontariato, e quando alcuni suoi soci partecipano attivamente al sostegno delle progettualità, allo scambio e alla promozione di attività a favore di minori.

In particolare tra il 1998 e il 2001 si intensifica la cooperazione attraverso un progetto plurisettoriale finanziato dall’Unione Europea e portato avanti insieme alla CICa.

Gondwana ha inoltre una buona esperienza nel campo della cooperazione decentrata, avendo realizzato molti progetti a sostegno delle fasce più deboli della popolazione e diversi programmi di sviluppo, sia in Africa che in sud America, soprattutto in Ecuador. I progetti di cooperazione decentrata sono stati attivati principalmente con le Province Autonome di Trento e Bolzano, con la Provincia di Roma e con la Regione Lazio.

In Ecuador sono state supportate progettazioni per la costruzione e l’implementazione di alcune case famiglia ad Ibarra (negli anni 2004 – 2008), per l’ottenimento del comodato da parte del Consiglio Provinciale di Imbabura del Parco turistico di Yuyucocha (dal 2002) e per la presenza di volontari internazionali nello stesso. Dal 2009 è stato sostenuto un progetto all’interno del FIE – Fondo Italo Ecuadoriano – a cui ha aderito la Fundaciòn Cristo de la Calle e che ha permesso l’inizio della produzione presso la Fattoria che finanzia le case famiglia di Ibarra, situata in Lita. Lo stesso FEPP, nostro partner locale ha già dato un suo contributo attraverso consulenze gratuite della sua equipe. L’acquisto della Fattoria da parte di Cristo de la Calle – la controparte che ha anche permesso di usufruire dei fondi per la start up del progetto FIE – è stato realizzato grazie a una raccolta fondi in Italia, alla quale hanno aderito diversi volontari che avevano conosciuto le attività in Ecuador.

Dal 2012 si è deciso di rafforzare la cooperazione e dal 2015 di elaborare nuovi progetti per inviare degli operatori in Servizio Civile proprio ad Ibarra, viste le richieste dei nostri partner locali e le necessità riscontrate, dovute principalmente all’aumento dei minori colombiani richiedenti lo status di rifugiati, sprovvisti di protezione e senza servizi basici. Dalla lunga esperienza pregressa era così nata l’idea di elaborare un progetto multisettoriale in altre aree.

Nel 2015 è stata realizzata una missione, da parte dell’ Presidente del C.E.S.C. Michelangelo Chiurchiù e da Gianni Tarquini, di 2 settimane, per monitorare al meglio le necessità e le eventuali attività da destinare ai volontari in Servizio Civile. Nello stesso anno sono stati elaborati anche i progetti di Servizio Civile “Bambini Liberi ai Piedi delle Ande” e “Gente Sentipensante”, entrambi approvati dall’UNSC, che hanno permesso la partenza di 8 giovani in totale tra Settembre e Ottobre del 2016. Nello stesso anno è stato poi elaborato un progetto per i Corpi Civili di Pace, in consorzio con FOCSIV, a favore dei rifugiati in fuga dal conflitto colombiano: così a giugno 2017 sono partiti per l’Ecuador due operatori. Da Settembre 2017 sono poi partiti altri 2 progetti: a. “Dalle Ande all’Amazzonia”, in collaborazione con il FEPP– Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio (partner del presente progetto in 6 sedi) e con 10 giovani; b. “Una casa alla metà del mondo” con 6 giovani a supporto della Fundaciòn Cristo de la Calle; sempre a supporto della Fundación è partito un terzo contingente, con 2 giovani, a gennaio 2018 con il progetto “Comunità Resilienti”. A gennaio 2019 sono stati avviati i progetti: “Un granito de arena”, con 8 giovani, e “Educazione e sviluppo rurale tra le Ande all’Amazzonia” (con il FEPP), con 12 giovani. Durante gli ultimi mesi (febbraio e marzo 2020) sono partiti altri 22 giovani operatori, che interverranno nelle sedi del FEPP attraverso i progetti “Con los pies en la tierra” (16 volontari) e “Practicando solidaridad” (8 volontari) e altri 10 che supporteranno altri partner nel paese (progetto “Mano a mano”).

A fine 2015 è iniziato poi un progetto di Cooperazione Decentrata triennale (2016-2019) di supporto alla Finca (fattoria agricola ed eco-turistica) di Lita/Cachaco, grazie all’iniziativa di Gondwana. Il progetto approvato e cofinanziato dalla Provincia di Trento (PAT) vede il coinvolgimento e il supporto di diverse altre realtà – come Comunità Solidali nel Mondo, il Convento di Sant’Ubaldo di Gubbio e altre realtà eugubine – attraverso una metodologia d’intervento basata sull’animazione del territorio, sulla produzione agro-ecologica e l’allevamento di qualità, a supporto dei giovani in uscita dalle case famiglia. Attualmente sono già attive: la produzione di cacao e caffè biologici, le piante da frutta, l’allevamento di mucche, vitelli e polli, l’avvio di un polo eco-turistico, per l’inserimento socio-lavorativo dei giovani in difficoltà. Nel 2017 l’8Xmille della Chiesa Valdese ha approvato un cofinanziamento per un progetto di cooperazione di Gondwana per supportare le attività di sviluppo rurale del FEPP, realizzato tra fine 2017 e il 2018.

A metà del 2018 è iniziato un ulteriore progetto di sviluppo rurale triennale (2018-2021), tuttora attivo, “Tierra, trabajo y pan”, cofinanziato dalla Provincia Autonoma di Trento che interviene in 3 delle Province del presente progetto (Imbabura, Carchi, Chimborazo).

I giovani del presente progetto andranno ad incrociare, ed in parte a supportare, alcune delle attività e dei progetti di cooperazione decentrata: sia in quelli già avviati che in quelli ancora da attivare.

Gli studi, il lavoro e il materiale prodotto dalle controparti locali, dagli interscambi e consulenze degli ultimi 4 anni danno solidità alle attività di cooperazione decentrata e al supporto delle attività dei giovani in Servizio Civile del presente progetto.

Gondwana, oltre all’esperienza consolidata in Ecuador e nelle Province d’intervento, collabora fin dalla sua fondazione con il CESC, e dal 2008 direttamente progetti di Servizio Civile in Brasile, dal 2009 in Argentina, dal 2012 in Tanzania, dal 2016 in Uruguay e in Ecuador, dal 2017 in Bolivia. In America Latina ha inoltre ulteriore esperienza decennale in progetti di volontariato e cooperazione internazionale nei settori dell’educazione, promozione culturale e sviluppo rurale. Nel continente africano Gondwana ha realizzato un progetto di riabilitazione comunitaria, tra il 2012 e il 2015 in Tanzania nella Regione di Njombe.

PARTNER ESTERI

Gondwana ha sempre dedicato tempo e risorse alla costruzione di reti locale capaci di condividere, favorire e sostenere la realizzazione delle azioni dei progetti di Servizio Civile e più in generale la cooperazione nei territori. Di seguito gli enti partner del presente progetto. Tutti essi già cooperano con Gondwana, o con il suo partner principale, in altre attività ed hanno dimostrato disponibilità e spirito di collaborazione.

FEPP – Fondo EcuatorianoPopulorumProgressio

È una delle maggiori ONG ecuadoriane. Nata nel 1970, é una fondazione civica con finalità sociali, senza scopo di lucro. É nata dall’ispirazione suscitata dall’Enciclica Populorum Progressio, con spirito ecumenico, che aveva l’obiettivo di creare un “fondo comune” per assistere i poveri e per promuovere uno “sviluppo solidale dell’umanità”. Il FEPP è stato riconosciuto dalle Istituzioni, iniziando dal ministero degli Interni dell’Ecuador, come ente di pubblica utilità, lavorando a fianco di uomini e donne contadini, indigeni, afro-ecuadoriani, montubios, meticci, popolazione urbana marginale e poveri. Supporta gli sforzi di questi gruppi sociali per il miglioramento organizzativo ed educativo, l’accesso alle risorse finanziarie, nella possibilità di impiego e nell’utilizzo dei mezzi per la produzione, la trasformazione, la commercializzazione, la salvaguardia ambientale, l’uguaglianza di genere, la partecipazione alla vita politica, il benessere e contribuendo così a condizioni di vita più umane.

Nel corso della sua storia ha raggiunto circa 140.000 famiglie e più di 550.000 persone. Da settembre 2017, per due anni, il FEPP ha ospitato in totale 20 giovani in Servizio Civile (progetto “Dalle Ande all’Amazzonia” nel 2018 ed “Educazione e Sviluppo Rurale tra le Ande e l’Amazzonia” nel 2019, in 5 delle sue sedi regionali. A gennaio 2020 sono partiti altri 22 ragazzi con i progetti “Con los Pies en la Tierra” e “Practicando Solidaridad”). E’ inoltre partner di progetti di GONDWANA oltre che per il Servizio civile anche in 4 progetti di cooperazione internazionale cofinanziati da entità pubbliche e private italiane.

CAMARI – Comercializadora solidaria

Organizzazione che cura la commercializzazione e l’esportazione dei prodotti per conto del Grupo Social FEPP. Nata all’inizio degli anni ’80, Camari ha aperto negozi (tiendas) in varie città dell’Ecuador e nel 1991 ha costituito un sistema centralizzato di gestione dei punti vendita e di sostegno ad altre tiendas non socie. La vendita nei canali del commercio equo e solidale è iniziata nel 1986 con l’artigianato e si è poi estesa agli alimentari nel 1996. Camari sostiene i produttori in tutte le loro attività offrendo un collegamento diretto al mercato senza intermediari. Permette l’accesso al mercato internazionale e promuove pratiche etiche e sostenibili nella produzione e nella vendita. Fa parte della rete di altromercato, impresa sociale e principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia.

 

OBIETTIVO DEL PROGETTO:

Miglioramento delle attività di sviluppo rurale e delle strutture comunitarie di piccoli produttori agricoli in difficoltà economica delle comunità indigene e marginali delle province di Imbabura, Carchi, Chimborazo, Azuay e Loja.

I risultati attesi possono essere riassunti con il miglioramento delle condizioni di vita dei 900 destinatari e degli 8.000 beneficiari coinvolti nel progetto, attraverso azioni di:

  • Sostegno a comunità di piccoli produttori agricoli e promozione di modelli sostenibili di produzione (ODS 2).
  • Supporto alle associazioni rurali su aspetti di comunicazione e marketing e promozione di modelli sostenibili di consumo. (ODS 2-12)
  • Promozione di un’educazione di qualità, equa ed inclusiva. (ODS 4)
  • Promozione della cultura locale, delle lingue ancestrali e del turismo su base comunitaria. (ODS 15)
  • Promozione di una agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. (ODS 2)

Grazie al progetto il miglioramento a favore dei destinatari si focalizzerà sulle criticità riscontrate, interverrà su azioni già attivate incrementandone la quantità e, di conseguenza, migliorandone anche la qualità. 

 

ATTIVITÁ D’IMPIEGO DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

L’area di intervento in cui i volontari in Servizio Civile opereranno sarà principalmente quella del supporto a contadini poveri nello sviluppo rurale.

I volontari svolgeranno un ruolo di supporto, affiancando gli operatori locali in tutte le attività previste dal progetto. A tutti i volontari in servizio verrà chiesto di vivere la vita e le esperienze all’interno delle sedi di servizio nel pieno rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali.

I volontari avranno, pur nella divisione dei compiti, spazi di incontro mensili e settimanali, di scambio e di verifica periodici

La tabella illustra le attività dei giovani del SCU in relazione a quanto già si realizza nelle sedi di intervento:

Segue una tabella riassuntiva delle attività previste per i giovani in SCU – relazionate alle attività del progetto – per il raggiungimento dell’obiettivo generale:

OG. Miglioramento delle attività di sviluppo rurale e delle strutture comunitarie di piccoli produttori agricoli in difficoltà economica delle comunità indigene e marginali delle province di Imbabura, Carchi, Cotopaxi, Bolívar, Chimborazo, Azuay e Loja.

AZIONEATTIVITÀ DEL PROGETTOATTIVITÀ PREVISTA PER GLI OPERATORI SCUSEDE

AZIONE 1

Sostegno a comunità di piccoli produttori agricoli e promozione di modelli di produzione sostenibili

Implementazione e gestione dei progetti in corsoSupportare i tecnici del FEPP nelle attività di implementazione dei progetti in corso (workshop, riunioni, eventi, raccolta di dati).

Gondwana Ibarra FEPP

Gondwana Riobamba

Gondwana Cuenca

Gondwana Loja

Supporto alle attività produttiveAccompagnare i beneficiari nelle attività di raccolta, immagazzinamento e conservazione dei prodotti.
Rafforzamento delle strutture organizzativeAccompagnare i tecnici del FEPP nelle attività di supporto alle organizzazioni di contadini (modelli di gestione, analisi dei dati ecc.).
Elaborazione di nuove proposte progettualiSupportare i tecnici del FEPP nelle fasi di identificazione e formulazione di nuove proposte progettuali (ricerca di bandi, stesura dei progetti, raccolta di dati).

AZIONE 2

Supporto alle associazioni rurali su aspetti di comunicazione e marketing e promozione di modelli sostenibili di consumo

Raccolta dati e materiale promozionaleSupportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nella raccolta di contenuti, dati, elementi culturali, dettagli sui prodotti da diffondere o da commercializzare.

Gondwana Ibarra FEPP

Gondwana Riobamba

Gondwana Cuenca

Gondwana Loja

Miglioramento dei canali di comunicazioneSopportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e gestione di siti web e social network (Facebook, Instagram, Twitter).
Produzione di materiale di comunicazioneSupportare i tecnici del FEPP e di CAMARI nell’elaborazione di volantini, brochure, loghi, etichette.
Organizzazione eventiSupportare i tecnici del FEPP nella realizzazione e organizzazione di riunioni, manifestazioni ed eventi.

AZIONE 3

Promozione di un’educazione di qualità, equa ed inclusiva

Collaborazione nella Formazione professionaleAccompagnare i tecnici di FUNDER nelle attività di formazione professionale rivolte a ragazzi che non studiano e non lavorano (NEET).

Gondwana Ibarra FEPP

Gondwana Loja

Gondwana Cuenca

Supporto alla creazione di Micro-impresaAccompagnare i tecnici di FUNDER nelle attività di sostegno all’auto-finanziamento, micro-imprenditorialità e accesso al microcredito.

AZIONE 4

Promozione della cultura locale, delle lingue ancestrali e del turismo su base comunitaria

Scambio di esperienzeAiutare i tecnici del FEPP nell’organizzazione degli scambi di esperienze tra organizzazioni rurali che svolgono attività di turismo comunitario.

Gondwana Ibarra FEPP

Gondwana Riobamba

Gondwana Cuenca

Elaborazione di proposte di attività turisticheSostenere le attività di promozione, diffusione, e miglioramento delle realtà di turismo comunitario.
Elaborazione di proposte di attività naturalisticheSostenere le organizzazioni coinvolte dal progetto nel disegno di nuovi sentieri naturalistici.

AZIONE 5

Promozione di una agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente

Supporto per la diffusione di colture rispettose dell’ambientePartecipare a riunioni comunitarie per diffondere colturebiologiche e di qualità.

Gondwana Ibarra FEPP

Gondwana Loja

Eventi di sensibilizzazioneSopportare i tecnici del FEPP nella preparazione e gestione di eventi di sensibilizzazione su tematiche ambientali

 

SEDI DI SVOLGIMENTO

Sede di attuazione del progetto di appoggio in Italia

Sede di attuazione del progetto in ItaliaIndirizzo SedeCodice Seden. op. volontari
Gondwana RomaVia Lungro 1, Roma1939108

Sedi di attuazione del progetto all’estero

Sede di attuazione del progetto all’EsteroIndirizzo SedeCodice Seden. op. volontari
Gondwana Ibarra FEPPOviedo 11 – IBARRA1533462
Gondwana RiobambaTarqui y Chile 1824 – RIOBAMBA1533512
Gondwana CuencaFederico Malo 1 203 – CUENCA1533552
Gondwana LojaNueva Loja 1278 – LOJA1533562

 

POSTI DISPONIBILI, SERVIZI OFFERTI:

Il progetto prevede 8 posti con vitto e alloggio.

In ogni sede l’alloggio è in una casa in possesso e uso di Gondwana ben arredata, progettata per essere destinata all’accoglienza dei volontari che possono usufruire, quindi, di una cucina autonoma.

Tutte le case delle diverse sedi risultano essere sufficientemente confortevoli per i volontari, offrono diverse camere da letto e servizi, una sala da pranzo e/o una cucina.

Le case sono provviste, quando possibile, di WiFi che garantisce l’accesso a internet costantemente e inoltre risultano essere sicure grazie a recinzioni che si sviluppano lungo tutto il perimetro dell’edificio o convivenza con altre persone.

Infine, e non meno importante, le sedi sono ubicate in maniera che i volontari possono spostarsi in maniera agevole con i mezzi pubblici, trovandosi in zone con una significativa viabilità, pertanto ben servite da autobus e raggiungibili con i taxi.

All’interno di queste strutture possono venire ospitati altri volontari provenienti sempre dall’Italia o da altri paesi europei.

 

EVENTUALI PARTICOLARI CONDIZIONI ED OBBLIGHI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:

Giorni di servizio settimanali ed orario

Il servizio si articolerà su 5 giorni la settimana per complessive 1145 ore di servizio

Numero di mesi di permanenza all’estero, modalità e tempi di eventuali rientri

Sono previsti almeno 10 mesi di permanenza all’estero, strutturati in due periodi di permanenza dei volontari nelle sedi del progetto all’estero intervallati da un rientro in Italia necessario per la verifica della prima fase del progetto, per la programmazione della seconda e per realizzare le attività di sensibilizzazione in Italia previste dal progetto. Compatibilmente con la tempistica di avvio progetto la prima partenza è prevista entro il primo mese dall’inizio del progetto e il primo periodo di permanenza è di circa tre/quattro mesi.

Modalità e mezzi di comunicazione con la sede italiana

La comunicazione con la sede italiana sarà garantita tramite telefonia fissa e mobile, e-mail e Skype. Nelle sedi è presente la connessione ad internet.

Eventuali particolari condizioni ed obblighi

Sono previsti orari flessibili, trasferimenti e a volte pernottamenti in sedi decentrate, spesso rurali, del progetto o presso i destinatari. I giorni di attività sono 5 a settimana, dal lunedì al venerdì, con riposo il sabato e la domenica, ma non si esclude che sarà richiesta una disponibilità in giorni festivi per attività previste (es. fiere contadine, lavoro comunitario).

Nel pieno rispetto della normativa di riferimento, per un’organizzazione ottimale del servizio, agli operatori volontari potrebbero essere richieste le seguenti condizioni e disponibilità:

  • Flessibilità oraria dei turni di servizio;
  • Guida degli automezzi messi a disposizione dell’ente per chi è in possesso di patente, corredata di patente internazionale;
  • Disponibilità, se necessario, di prestare il proprio servizio durante il fine settimana e/o giorni festivi, garantendo comunque i riposi settimanali previsti;
  • Disponibilità ad effettuare servizi e/o trasferimenti e/o periodi di soggiorno fuori sede, in accordo e debitamente autorizzati dal DPGSCU, in occasione di eventi e laboratori sul campo;
  • Rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali;
  • Stile di vita essenziale;
  • Disposizione alla vita di comunità (co-gestione dello spazio abitativo, preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti personali) anche con i locali.
  • Disponibilità a frequentare un corso di spagnolo, qualora non si conosca a fondo la lingua e lingue locali

Particolari condizioni di disagio

Benché le condizioni dei territori in cui presteranno servizio i volontari siano critiche rispetto alla povertà piuttosto diffusa e al disagio sociale che ne deriva, non si evidenziano particolari rischi data la connessione e assoluta integrazione dei partner sul territorio e il forte contatto con la comunità che ne conosce e supporta l’operato.

È comunque buona prassi che i volontari seguano, in particolare nel tempo libero, comportamenti consigliati durante il percorso formativo (evitare di rientrare tardi la sera se si è da soli, esentarsi assolutamente dall’uso di droghe o alcool, non indossare abbigliamento di marca o portare oggetti preziosi, avere un comportamento sobrio nei rapporti interpersonali…).

La maggior parte dei rischi sono facilmente ridimensionabili se si considera che nello svolgimento delle attività previste dal progetto, i volontari saranno costantemente affiancati dal personale locale.

Eventuale assicurazione integrativa

Il progetto non prevede un’assicurazione integrativa.

 

EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:

Requisiti che favoriranno un andamento efficace dell’esperienza:

  • Conoscenza essenziale della lingua spagnola o facilità nell’apprendimento delle lingue, con particolare riferimento a quelle neo-latine.
  • Esperienza e/o predisposizione ed interesse alla vita in comune ed allo svolgimento anche di compiti semplici e umili (lavoro di campo in ambito agricolo, artigianato, gastronomico, preparazione pasti)
  • Capacità di adattamento in ambienti e culture diverse.
  • Esperienza o titoli di studio in scienze agrarie, ambientali, veterinaria, o cooperazione internazionale, produzione alimentare, economia dello sviluppo, marketing e commercio, antropologia.

Per poter svolgere le attività previste, in ragione dei requisiti richiesti per l’ingresso nel Paese, delle sedi di attuazione nonché delle caratteristiche dei destinatari, non si può escludere che, sia prima dell’avvio che durante il servizio civile, gli operatori volontari impegnati in questo progetto, si debbano sottoporre necessariamente a vaccinazione anti COVID-19. 

 

DESCRIZIONE DEI CRITERI DI SELEZIONE:

La selezione dei candidati avverrà per titoli e colloquio. A tal fine è stata predisposta una scala di valutazione in 100 centesimi, di cui: 40 punti attribuibili in base ai titoli posseduti e 60 punti attribuibili in base ai risultati del colloquio.

La soglia minima per l’idoneità è di 36/60 al colloquio, dunque un punteggio inferiore corrisponde alla non idoneità al progetto.

Per il dettaglio dei punteggi consulta i Criteri di selezione del sistema accreditato

 

CARATTERISTICHE COMPETENZE ACQUISIBILI:

Attestazione/certificazione delle competenze in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio tramite attestato specifico.

L’attestato indicherà le competenze che il volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle attività peculiari che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato.

 

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

Metodologia:

Le metodologie privilegiate sono riconducibili alle dinamiche non formali, alle lezioni frontali e alla formazione a distanza. La finalità è quella di favorire il coinvolgimento dei giovani e un loro attivo ed efficace apprendimento.

Il giovane viene invitato a vivere una esperienza dove la dimensione formativa emerge dalla pratica quotidiana e pertanto anche la formazione generale, della durata di 30 ore, si configura come una formazione attiva e di carattere laboratoriale ed esperienziale, incentrata sul sapere, saper essere e saper fare degli operatori volontari.

Sede di realizzazione

Roma, Via Lungro 1 – Via Siderno 1

Moduli della formazione

“Valori e identità del SCU”

  • L’identità del gruppo in formazione e patto formativo
  • Dall’obiezione di coscienza al SCN e al SCU
  • Il dovere di difesa della Patria – Difesa civile non armata e nonviolenta
  • La normativa vigente e la Carta di impegno etico

“La cittadinanza attiva”

  • La formazione civica
  • La solidarietà e le forme di cittadinanza
  • La protezione civile
  • La rappresentanza dei volontari nel servizio civile

“Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”

  • Presentazione dell’ente
  • Il lavoro per programmi d’intervento/progetti
  • L’organizzazione del servizio civile universale e le sue figure
  • Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile
  • Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti

FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI:

Sede di realizzazione

Roma: Via Lungro 1 – Via Siderno 1 – Via Amantea 51, e presso la sede di attuazione del progetto

Moduli della formazione

Modulo 1: Presentazione dell’Ente: organizzazione e funzionamento

Modulo 2: Il ruolo del volontario in Servizio civile nel progetto

Modulo 3: Tecniche di animazione e di comunicazione interpersonale

Modulo 4: Le caratteristiche della multifunzionalità nello sviluppo locale

Modulo 5: Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro

Modulo 6: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale

Durata: 72 ore.

 

TITOLO DEL PROGRAMMA CUI FA CAPO IL PROGETTO:

INCLUSIONE, EDUCAZIONE E SVILUPPO RURALE IN ECUADOR

 

OBIETTIVO/I AGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE

Obiettivo 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

Obiettivo 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

 

AMBITO DI AZIONE DEL PROGRAMMA:

Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese

PER INFORMAZIONI 

E-mail: estero@cescproject.org 

Sportello telefonico Infobando: 

Lunedì – Mercoledì – Venerdì: 9.30 – 12.30

Martedì – Giovedì: 14.30 – 16.30

Tel: +39 3516881486